Cultura domenica 05 marzo 2017 ore 06:30
Gli Etruschi amavano il Brustico

Pescato nei laghi e cucinato direttamente su una griglia di canne, il persico veniva abbrustolito e mangiato, dall’antico popolo, con un filo d’olio
VOLTERRA — Il binomio, che definisce i Rasenna, eccellenti pescatori e ottimi chef dette origine al brustico. Il temine culinario, che significa letteralmente “abbrostolito”, si riferisce alla preparazione etrusca del persico. Estremamente diffuso nei laghi dell’Etruria, veniva, infatti, cucinato su una griglia realizzata con canne lacustri. L’odore del fumo, sprigionato dal fuoco, aromatizzava il pesce, donandogli un sapore intenso e anticipando le tecniche di affumicatura.
Una volta ben cotto, veniva tolta la parte esterna e la polpa condita con dell’olio di oliva. Questo metodo, tramandato di generazione in generazione dall’antico popolo, permetteva di mantenere inalterati i principi nutritivi dell’alimento, esaltandone il gusto.
Ancora oggi, in alcune zone della Toscana, viene proposto un piatto con questo nome.
Viola Luti
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