Elezioni venerdì 10 maggio 2019 ore 16:01
I programmi della sinistra per l'ambiente
La lista che candida Cavicchioli a sindaco ha esposto idee e progetti, parlando di amianto, di rifiuti, di riuso e della discarica Bulera
POMARANCE — La lista "La Sinistra per Pomarance – Bene Comune" che candida Ilaria Cavicchioli a sindaco alle elezioni di domenica 26 maggio ha presentato il suo programma sull'ambiente, definito "tema particolarmente importante e presente in molti capitoli della nostra proposta di programma, che auspichiamo arricchita dal contributo dei cittadini nelle assemblee che andremo a fare.
Il 28 aprile è stata la giornata mondiale delle vittime dell’amianto. In Italia 3600 nel 2017. Recentemente negli stati Uniti viene rilegalizzato il suo uso nell’edilizia. Immaginiamo quali interessi economici, spingano in questa direzione.
Nel nostro comune, soprattutto da quando nel 1992 è stato dichiarato fuori legge l’uso dell’asbesto, si sta affrontando un lungo periodo di bonifiche del territorio (Enel GP) e all’interno delle fabbriche, che deve essere seguito con attenzione. Lo smaltimento gratuito da parte del nostro comune dovrà completare, con un sicuro servizio per i cittadini, anche la sicurezza nelle abitazioni private e nel territorio.
Su più vasta scala è nostra intenzione di aderire al “Patto dei Sindaci per il clima e l’energia”, già sottoscritto da oltre 7000 enti locali di 57 paesi.
“L’obiettivo RIFIUTI ZERO” è l’altro filone culturale su cui ci muoviamo, consapevoli delle difficoltà e degli ostacoli. Essenziale è la collaborazione con le associazioni, i cittadini e, soprattutto, con le scuole, il cui coinvolgimento deve essere costante e strategico nell’educazione al riuso, al riciclo e alla riduzione dei rifiuti.
Per i rifiuti solidi urbani si prevede l’estensione del “porta a porta” in tutti i nostri 9 paesi, l’ulteriore promozione del compostaggio (domestico e non solo) e l’introduzione della “tariffa puntuale”, cioè non pagare più la parte variabile della tariffa in base alle persone residenti ma in base alla quantità di rifiuto indifferenziato effettivamente prodotto.
Si propone inoltre di realizzare “il mercatino etico del riuso”, la riduzione della plastica usa e getta, nonché una politica di recupero della frazione umida e il suo trattamento in loco, anche a carattere comprensoriale, che potrebbe favorire attività imprenditoriali in zona e una forte riduzione del conferimento in discarica con enormi vantaggi anche sulle tariffe al cittadino.
E’ chiaro che l’obiettivo “Rifiuti Zero” comporta di perseguire, tra l’altro, il superamento delle discariche e su questo ci misuriamo, anche nella nostra zona, con il dilemma ambiente/lavoro che spesso, soprattutto nelle attività industriali, produce forme di ricatto occupazionale e compressione dei diritti, sia per i lavoratori sia per i cittadini coinvolti (vedi Ilva di Taranto).
Nel nostro comune abbiamo avuto discariche per usi industriali (Burlino e Bulera, quest’ultima ancora attiva) e Buriano (ora chiusa), nel comune di Montecatini V.C. per i rifiuti solidi urbani.
Per Bulera , attualmente riautorizzata all’esercizio, ne auspichiamo quanto prima la chiusura definitiva per restituire l’area alla vocazione tutistico-ambientale nel tempo affermatasi. Prevediamo quindi un percorso che metta al riparo l’attività e l’occupazione della SCL che ne è proprietaria, tramite, citiamo testualmente dal programma “ L’apertura di un tavolo operativo con la Regione Toscana, sulla scia di quanto avvenuto recentemente per Smith, Altair e Ati Sale (Locatelli), per assicurare e sostenere un futuro produttivo ed occupazionale certo a questa importante attività chimica, nell’ottica della definitiva chiusura in sicurezza della discarica del Bulera e della messa in sicurezza del sito della Canova”.
A conclusione riferiamo di aver proposto la totale ripubblicizzazione dell’acqua, in linea con il relativo referendum, il mantenimento della GES (Società comunale di gestione del teleriscaldamento) totalmente pubblica, utilizzabile anche per un ruolo di costruzione e gestione di nuovi impianti in altri comuni.
Per il controllo del territorio sosteniamo che venga ripristinata l’autonomia del Corpo Forestale dello Stato e, nel frattempo, vengano ricercate tra Comuni e Unione Montana, soluzioni alternative per il controllo del territorio, della caccia, della pesca e soprattutto la gestione dei boschi, valorizzando il ruolo delle associazioni di volontariato per l’antincendio e la protezione civile".
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