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Attualità venerdì 03 aprile 2015 ore 04:20

Porta all'Arco è blu, per una giusta causa

Il colle etrusco ha aderito alla Giornata internazionale dedicata all’autismo, una malattia ancora misteriosa che colpisce 500mila persone in Italia



VOLTERRA — L'immagine è sicuramente suggestiva: il più famoso monumento della città, la porta etrusca in panchino, illuminata di blu. Più importante, però, è la ragione per cui il Comune di Volterra ha deciso di colorare la Porta all'Arco: l'adesione alla Giornata mondiale della Consapevolezza dell’autismo, che ricorre ogni anno il 2 aprile.
Se l'autismo è sinonimo di isolamento, Volterra non è certo sola in questa iniziativa: dal Quirinale alla Mole, dal Maschio Angioino all'Arco di Augusto in Val d'Aosta, ma anche i monumenti di New York, Sidney, Rio de Janeiro, Parigi. Perfino le cascate del Niagara si accendono di blu nella giornata mondiale, istituita dalle Nazioni Unite nel 2007. Per una malattia che fa paura e della quale si sa ancora poco, troppo poco. Non solo perchè le cause sono in gran parte ancora ignote: in Italia non esiste neanche una raccolta dati sulla casistica a livello nazionale, ma secondo i numeri diffusi da alcune Regioni tra il 2008 e il 2011, ne soffrono circa 3-4 bambini ogni mille. Il dato d'incidenza toscano si attesta a 2,2 nuovi casi ogni 1.000 bambini di 18 mesi, ma nel paese l'incidenza è in aumento e oggi ne sarebbero affetti circa 500mila italiani.
Per questo è necessario accendere i riflettori, blu in questo caso, sull'autismo e sugli altri disturbi dello spettro autistico (ASD). Disturbi del neurosviluppo con vari livelli di gravità, caratterizzati da un funzionamento mentale atipico. Una malattia che ha un esordio precoce, fra i 14 e i 28 mesi, e dura per tutta la vita.
Bambine e bambini, donne e uomini da adulti, spesso chiusi in loro stessi, incapaci di parlare o che parlano da soli, insensibili al dolore, isolati dal mondo che solo la ricerca scientifica può, e deve, aiutare. Quella genetica, ad esempio, sta andando avanti e in tempi forse più rapidi del previsto, sarà possibile mettere a punto cure personalizzate.

Alessandra Siotto
© Riproduzione riservata


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