Attualità sabato 20 dicembre 2014 ore 08:05
Torre in alabastro: scrivono gli artigiani

Dall'associazione Arteinbottega replicano all'assessore Baruffa e all'amministrazione comunale in merito al viaggio americano dell'opera
VOLTERRA — Continua a far discutere la trasferta americana della riproduzione della torre di Pisa in alabastro realizzata dagli artigiani volterrani.
L'associazione Arteinbottega, che ha realizzato l'opera, risponde con una lettera aperta all'assessore al turismo Gianni Baruffa e all'amministrazione Comunale di Volterra.
"Stupore
assoluto ha suscitato la vicenda .- scrive Marco Ricciardi a nome degli artigiani - che ha visto calpestare i più elementari
principi di
buon senso da parte dell'assessore Baruffa, il quale, si è reso
protagonista di un
attacco all'associazione artigiana Arteinbottega ed al suo presidente Renato
Casini".
Secondo gli artigiani l'assessore è stato "eccessivo
nell'approccio verbale" ed "ha totalmente travisato la dinamica dell'operazione
che porterà la Torre Pendente in Alabastro a San Francisco".
"È
doveroso premettere - si legge nella lettera - che la nostra associazione è composta da
artigiani specializzati
in svariati mestieri, uniti da oltre dodici anni che, insieme al
proprio presidente, si sono sempre resi disponibili alle richieste
avanzate da enti pubblici, scuole etc., offrendo il loro impegno, perlopiù senza profitto, al solo scopo di dare un contributo alla
nostra comunità".
"Questo
è il motivo per cui, ci perdoni assessore, non possiamo proprio accettare
di essere additati come i 'nemici di Volterra' - scrivono - forse
se fosse nato e cresciuto su questo poggio, saprebbe che tra
l'artigiano e Volterra
esiste un legame inscindibile che ha radici antichissime; un legame fatto
di amore e rispetto reciproci di cui non dubitiamo".
"Continueremo a crederci assessore, nonostante lo scivolone in cui è caduto, proprio lei che rappresenta il nostro assessorato di riferimento, quello delle attività produttive - affermano gli artigiani - vogliamo credere che abbia agito d'impulso e non ci sia stata intenzionalità nel pronunciare parole pesanti, che possono risultare offensive per una piccola associazione come la nostra. Piccola, ma che ha realizzato una grande opera, non solo per dimensioni, ma per i valori che rappresenta: passione per il proprio lavoro, ambizione nel perseguire un progetto unico nel suo genere, ricerca della perfezione tecnica, collaborazione tra diverse maestranze, consapevolezza di una grossa responsabilità, speranza di essere all'altezza dell'opportunità che ci è stata offerta".
"Per questo - si legge ancora - la Torre in Alabastro è motivo di orgoglio che i volterrani hanno dimostrato di condividere, come, speravamo facesse anche l'amministrazione comunale, al di là dei bei discorsi che si fanno nelle occasioni ufficiali oltre le quali, ha sempre dimostrato invece, un certo disinteresse".
"Ben diverso - scrive Ricciardi - il ruolo del Consorzio Turistico, il quale, cerca di promuovere Volterra e il suo territorio. Protagonista a Mosca e promotore nel secondo anno di esposizione a Volterra, in cui si è fatto carico delle spese di gestione. Evidentemente questo Ente ha a cuore la Torre, non si è messo in contrasto con i legittimi proprietari (Opera Primaziale di Pisa) e con gli organizzatori dell'evento a San Francisco (Camera di Commercio di Pisa e Comune di Psa); viceversa ne ha pianificato con loro la presenza, come avrebbe potuto fare l'Amministrazione Comunale, che non era poi così all'oscuro di tutto, poiché ne avevamo già parlato in ben due incontri tenutisi nella nostra sede, mesi or sono".
"Viene spontaneo pensare che il tutto sia falsato dalla pregiudiziale di carattere politico - si legge nella lettera - cogliamo dunque l'occasione per precisare che non ci interessano i giochi di potere. Lasciamo a chi ne ha voglia le scaramucce a scopo denigratorio. A noi interessa mantenere integra la nostra dignità, unica vera ricchezza di cui disponiamo".
"Auspichiamo pertanto che l'armonia e la condivisione del nostro percorso con i volterrani, torni ad essere estesa agli amministratori e lanciamo un monito: non ci affidiamo troppo a questi moderni sistemi di comunicazione; i social forum possono essere pericolosi e travisare le intenzioni di chi comunica - concludono - siamo artigiani e quindi dotati di una certa praticità, anche se possiamo risultare un po' troppo 'diretti'; se c'è un dubbio, un equivoco, preferiamo chiarirlo guardandoci in faccia".
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