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Politica giovedì 21 ottobre 2021 ore 15:30

Aree interne, la Valdicecina rischia l'esclusione

La Regione Toscana impegnata in un serrato dialogo con il Ministero. L'esclusione porterebbe alla perdita di sostanziosi finanziamenti



VOLTERRA — La Toscana sta seguendo con grande attenzione la questione della nuova mappatura nazionale delle Aree interne prospettata dalla ministra Mara Carfagna ed è impegnata, con il coinvolgimento diretto del presidente Giani e della vicepresidente Saccardi, a determinare una revisione che rispecchi maggiormente la realtà della nostra regione. È quanto ha confermato Alessandra De Renzis, che fa parte dell’ufficio di gabinetto del presidente della Giunta regionale, sentita ieri, mercoledì 20 Ottobre, dalla commissione per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle aree interne della Toscana, presieduta da Marco Niccolai (Pd) in merito all’aggiornamento della mappatura delle aree interne per il periodo di programmazione europea 2021-27. 

L’incontro è stato richiesto dalla commissione a seguito dell’audizione della vicepresidente della Regione, Stefania Saccardi, del 12 Ottobre scorso, nella quale era emersa l’ampia discussione in Conferenza Stato-Regioni sulla proposta di aggiornamento della zonizzazione delle aree interne. La proposta prevedeva una sostanziale ridefinizione dei parametri che rischierebbe, qualora non fosse modificata, una riduzione dei Comuni toscani così classificati.

La partita ha come conseguenza la destinazione dei fondi europei e le corrispondenti risorse nazionali per i territori compresi nella classificazione delle aree interne. La Toscana, ha spiegato ancora De Renzis, ha chiesto e ottenuto che tutte le Regioni potessero esprimere le proprie posizioni. Si vogliono evitare conseguenze pesanti sull’attribuzione delle risorse, specie in questa fase in cui ai fondi strutturali si aggiungono i finanziamenti straordinari del Pnrr

La Toscana ha quindi fornito un supplemento di dati all’Istat per una corretta rimodulazione della mappatura. Giani e Saccardi, ha spiegato Alessandra De Renzis “partecipano al confronto, spesso anche alle riunioni tecniche. Siamo nella fase tecnica della ridefinizione dei parametri. Possiamo esprimere una moderata tranquillità: i dati da noi forniti dovrebbero fare in modo che la nuova classificazione nazionale sia la più corrispondente possibile alle caratteristiche del nostro territorio e che vengano reinseriti più Comuni possibile tra quelli erroneamente esclusi”.

Il presidente Marco Niccolai ha comunicato ai commissari l’incontro dello scorso 5 Ottobre al Ministero della coesione territoriale: “Ho rappresentato al consigliere del ministro per le Aree interne, Domenico Gambacorta, la posizione della nostra commissione. Ho presentato la richiesta che nella programmazione 2021-27 ci sia il riconoscimento all’interno della strategia nazionale delle due aree rimaste escluse, ovvero Amiata e Val di Cecina. E ho chiesto che le istanze della Giunta rispetto alla nuova zonizzazione siano recepite. Il tema della mappatura è fondamentale”.

“La situazione è complessa – osserva la vicepresidente Luciana Bartolini (Lega) –. Vorremmo che la Toscana continuasse ad avere i fondi che le spettano e ci spiacerebbe se più di sessanta Comuni non venissero inseriti tra le Aree interne. Questa commissione è pronta a fare la propria parte per contribuire a raggiungere l’obiettivo”. 

La vicepresidente ha rappresentato anche la situazione del “Comune di Pistoia, non classificato come montano, ma che ha zone che lo meriterebbero, come quella di Pracchia. Così come il Comune di Pescia, che ha una zona montana piuttosto rilevante, che si sta spopolando”.

“Sembra di essere nella stessa situazione che portò alla delimitazione delle aree montane, quando la legge del 1952 portò per varie ragioni a una mappatura non veritiera – dice il consigliere Cristiano Benucci (Pd) –. Anche in questo caso, le conseguenze negative di una classificazione sbagliata si potrebbero pagare per decenni. La Regione tenga duro, il Consiglio regionale e questa commissione si impegnino a sostenere il confronto con il Governo”. 

Forte preoccupazione esprime anche la vicepresidente Donatella Spadi (Pd), espressione “di una di quelle aree completamente escluse: la Maremma e la zona Amiatina”. Anche il lavoro per definire una fiscalità di vantaggio per le Aree interne, aggiunge Elena Rosignoli (Pd), “potrebbe subire ripercussioni da una nuova classificazione nazionale che portasse all’esclusione di tanti Comuni. Dovremmo impegnarci anche per il riconoscimento della zona dell’Amiata e la Val di Cecina, già rimaste escluse in questi anni”. 

La posta in gioco è decisiva, dice Mario Puppa (Pd), “Il momento è particolarmente delicato: quei criteri definiranno una geografia sulla quale il Governo legherà tutte le misure del Pnrr. Serve una più precisa e ordinata definizione dei criteri. Il nostro obiettivo non è quello di inserire Comuni che non abbiano le necessarie caratteristiche, ma fotografare esattamente la nostra realtà”.


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