Politica mercoledì 20 novembre 2019 ore 15:09
Concessioni Solvay, "Attenzione a Buriano"

Dopo il rinnovo per le coltivazioni minerarie in località Boschini e Scornello, il Comitato per la difesa della Valdicecina punta il dito su Buriano
VOLTERRA — "Ci risiamo - scrivono dal Comitato per la difesa della Val di Cecina - con l'Amministrazione Comunale di
Volterra che come la precedente, nella quale era sindaco Buselli, ha dato
l'autorizzazione ambientale per lo sfruttamento dell'area dei Boschini alla
Solvay. Anche in questo caso gli Amministratori dicono che non sono stati
informati dagli Uffici preposti perché questa autorizzazione era un atto
dovuto. Atto dovuto perché l'area rientra nell'ambito della concessione ex
Salina di Stato, ETI, ecc..
Tale richiesta di autorizzazione a nostro avviso
doveva avere un'attenzione maggiore intesa come sostenibilità ambientale dello
sfruttamento della risorsa sale al fine del suo utilizzo anche a vantaggio
delle generazioni future. Poco incidono prescrizioni date al momento del
rilascio della autorizzazione da parte della Commissione Edilizia del Comune di
Volterra riunitasi il 10 ottobre 2019 che tra l'altro specificano che i luoghi
sui quali si effettuerà la coltivazione della miniera, dovranno essere
ripristinati nel pieno rispetto dello stato attuale e antecedente agli
interventi in progetto, e che il rifiorimento stradale delle piste di
coltivazione dovrà essere realizzato con stabilizzato tipo " colle
Montanino".
Facendo un'analisi di queste prescrizioni salta all'occhio la
tempistica in cui si concretizza la coltivazione della miniera che si svolgerà
per un periodo di 50/60 anni, successivamente serviranno altri 60/70 anni per
la stabilizzazione dei terreni coltivati. Durante questi periodi le aree
saranno interdette all'acceso per l'evidente pericolo di sprofondamento
(subsidenza). Dopo questi 120/130 anni si potrà ripristinare nel pieno rispetto
dello stato attuale antecedente agli interventi in progetto.
Altro problema non
da poco che potrebbe impedire il ripristino, è l'aumento della concentrazione
di sale negli strati superficiali del terreno delle aree soggette alla
coltivazione della miniera. Tale condizione è improbabile che non si verifichi
per cui il bosco di latifoglie quercine come lo vediamo oggi nella località
Boschini, i nostri pronipoti non lo vedranno. Al suo posto vedranno una
boscaglia come quella che si vede, dai "Ponti" a Volterra, guardando
verso il mare subito a nord ovest di Saline, sui terreni facenti parte della
concessione Buriano, in parte in coltivazione e in parte in attesa di
stabilizzazione.
Riuscendo a percepire l'importanza e le ricadute a livello ambientale e socio economico delle decisioni che oggi si declassano ad atto dovuto non resta altro che pensare che la salvaguardia e la sostenibilità ambientale, il benessere e gli interessi della popolazione non sono prioritari per chi governa. Altra questione trattata anche questa con riservatezza da parte di chi governa nei nostri Comuni è un'altra richiesta di coltivazione da parte della Solvay di un'area adiacente alla concessione Buriano prospiciente al Podere Gagnetto nel Comune di Montecatini Val di Cecina. La Solvay ha presentato in Regione Toscana una poderosa documentazione, relativa alla valutazione di impatto ambientale seguita anche da integrazioni, redatta da un gruppo di professionisti con le competenze richieste. Tale documentazione è a disposizione dei Comuni di Montecatini, Volterra, Pomarance e dell'Unione Montana per il rilascio del parere V.I.A. che deve pervenire in Regione Entro il 2 Dicembre 2019.
Facciamo
dunque un accorato appello ai Comuni investiti della grande responsabilità di
esprimere un parere vincolante per la Regione, di valutare e tenere conto degli
interessi della collettività sia dal punto di vista della sostenibilità
ambientale sia dal punto di vista socio economico finalizzato al benessere
delle future generazioni. In altre parole chiediamo a chi governa di decidere
con lungimiranza senza cedere a ricatti come già successo qualche anno fa.
Per
dare una migliore lettura a chi governa, facciamo notare la contraddizione
nell’atteggiamento di Solvay che qualche anno fa aveva giustificato l’ingresso
nelle concessioni ex Salina di Stato con il fatto che la concessione Buriano era
in esaurimento e, per mantenere
produzione e livelli
occupazionali, aveva bisogno delle nuove concessioni. Incredibilmente oggi si
scopre che Buriano non è esaurita. Forse si vuole aumentare la produzione anche
in virtù del fatto che i Comuni con ASA, in collaborazione con Solvay, hanno
risolto il problema dell'emergenza idropotabile con la messa in rete di due
pozzi che prelevano da un acquifero poco a valle del ponte di Ponteginori in
una sezione che chiude un tratto di fiume Cecina tributario della Possera, del
Fosci, dell'Arbiaia, del Rio, della Zambra, del Gagno, del Botro Grande, ed in
ultimo della Trossa?
Della salubrità delle acque di alcuni di questi tributari
abbiamo qualche dubbio. Tenendo conto degli eventi che si sono succeduti sembra
apparire chiaro che la strategia di Solvay sia quella di sfruttare in modo
massiccio i giacimenti di sale aumentando la produzione ed il suo profitto
infischiandosene dell'interesse della popolazione e dell'ambiente.
Atteggiamento capibile da parte di una multinazionale. Quello che non si
capisce è l'interesse che hanno le Amministrazioni a seguire la Solvay in
questa gestione delle attività estrattive che secondo noi hanno un impatto
disastroso sull'ambiente e non portano ad un miglioramento delle condizioni
socio economiche delle nostre comunità e non salvaguardano la risorsa a
discapito di produzioni diversificate e delle future generazioni.
La ricchezza e la popolazione nella nostra zona non sono aumentate da quando è stato firmato nel 1996 l'accordo ETI-Solvay, per quanto si evince potrebbe aumentare la produzione nello stabilimento di Rosignano ma non l'occupazione che al contrario in questi anni si è ridotta nonostante Protocolli Ponte e Accordi di Programma prevedessero altro".
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