Attualità sabato 22 ottobre 2016 ore 16:12
La vecchia stazione scambiata per una chiesa

L’edificio, ormai diroccato, viene fotografato perché confuso per un luogo religioso. La tratta da Saline fu in funzione dal 1912 al 1958
VOLTERRA — Da sempre, gli edifici abbandonati esercitano un fascino su chi li osserva, quando poi si tratta di vecchie stazioni l’interesse e la curiosità aumentano.
Come se, il contrasto, tra l’attuale senso di desolazione e il ricordo dell’affollamento che, in passato le aveva caratterizzate, introducesse un senso di incredulità e mistero.
A volte, poi, le strutture ferroviarie hanno delle architetture che accrescono ancor di più i dubbi sulla loro vera identità. Uno di questi casi è quello che coinvolge un edificio della vecchia stazione di Volterra che, molto spesso, viene scambiato dai turisti per una chiesa diroccata. La sua architettura, infatti, richiama decisamente i tratti di tante piccole chiese che è possibile vedere nella campagna toscana e in quella volterrana in particolare. Essenziali, squadrate, massicce, costruite con bozze grigie e quasi buie; arricchite da un rosone stilizzato sulla facciata voluto, non solo per dare maggiore visibilità, ma anche per aprirsi ai raggi del sole destinati all’altare. Così i turisti, fuorviati dalla somiglianza, si convincono che si tratti di un grazioso luogo legato alla devozione contadina e scattano foto all’enigmatica costruzione. Non lo riconducono, infatti, alla linea ferroviaria che, da Saline di Volterra, raggiungeva la città etrusca. La tratta fu inaugurato nel 1912 e restò in funzione fino al 1958, per poi essere smantellata definitivamente quattro anni più tardi.
In molti abitanti è rimasto il ricordo della cremagliera che permetteva alla locomotiva di affrontare le asperità del Poggio: il viaggio allora si faceva lento e il silenzio della campagna era interrotto dallo sbuffare delle caldaie e dalla sirena che preannunciavano il loro arrivo.
Viola Luti
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