"C'è scontento, che fa il sindaco per l'asilo?"

Il consigliere comunale di opposizione Moschi è intervenuto per spronare Santi in merito alla prossima chiusura dell'asilo Savina Petrilli

VOLTERRA — Il consigliere comunale di opposizione Paolo Moschi è intervenuto in merito alla prossima chiusura dell'asilo Savina Petrilli, tirando in ballo il sindaco Giacomo Santi.

"Il sindaco quali azioni ha messo in campo? C'è purtroppo un grande scontento in città, una sensazione che non siano state percorse tutte le strade possibili per scongiurare questa chiusura. Pertanto mi rivolgo direttamente al primo cittadino, chiedendo: "Giacomo, cosa hai intenzione di fare per la paritaria delle suore?" Perché l'impressione che si ha è quella di una amministrazione lontana dalle esigenze dei volterrani".

"Purtroppo - ha ripreso Moschi - anche dopo aver partecipato al tavolo convocato dai genitori dei bambini, non mi è parsa di capire una posizione chiara da parte della Giunta. Di fronte al debito relativo all'imu pregressa, oltre ad una ipotesi di rateizzazione, non è stato fatto cenno alcuno né ad una rivalutazione del fatto se questa tassa era effettivamente dovuta, né a un nuovo maggiore contributo da parte del Comune".

"Ad oggi la parrocchia rimette dai 25 ai 30mila euro l'anno per il sostentamento dell'asilo, le cui rette sono molto basse. Pare ovvio che non si tratti di una attività con finalità commerciali, pertanto i dubbi sul fatto che l'Imu sia dovuta non sono pellegrini. Rimane il fatto che in Diocesi, e pure in Provincia di Pisa, siamo l'unico Comune che pare accanirsi contro una struttura del genere".

"Però non tocca a me entrare in una prospettiva tecnica, piuttosto mi pare doveroso evidenziare l'ovvio: dall'anno prossimo Volterra sarà più povera, con una scuola materna, o meglio un'ottima scuola materna in meno. Il fatto che la raccolta di firme abbia raggiunto 13mila consensi dovrebbe dire qualcosa. Ovvero far capire quanto i volterrani tengano alla Savina Petrilli! Pertanto, visto che il Comune è ormai l'unico che può cambiare il destino di questa struttura, sono a chiedere un intervento deciso e generoso, tale da permettere alla parrocchia un ripensamento, o meglio una sostenibilità. Attendiamo pertanto una risposta, prima che sia troppo tardi. Volterra è una città che si sta spopolando: proprio per questo perdere un ulteriore punto di riferimento, proprio nel delicato e vitale ambito della famiglia, sarebbe un errore imperdonabile".

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