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Attualità domenica 02 febbraio 2020 ore 10:17
Sanità, la Cgil attacca, "Problemi aumentati"
"Sgombriamo il campo dagli equivoci", dice la Cgil, "Ma il documento di novembre 2017 è stato disatteso e dunque i problemi sono aumentati"
VOLTERRA — "Nell’incontro con la USL - dice Mario Di Maio, segretario sanità pubblica Fp Cgil - sono emersi elementi che possono far riaffiorare vecchie preoccupazioni, ma anche aspetti positivi da noi richiesti e mai presi in seria considerazione, fino ad oggi"
"In estrema sintesi, il verbale d’intesa del Novembre 2017 sulla riorganizzazione dei servizi ospedalieri del Santa Maria Maddalena, aveva sicuramente anche aspetti che non ci vedevano favorevoli, ma l’avevamo ritenuto complessivamente un punto di “caduta” accettabile.
Tuttavia, gli impegni assunti in quel documento sono stati disattesi, lasciando nella sostanza le cose invariate.
Lasciare le cose invariate, in una situazione delicata come quella degli ospedali periferici, significa aumentare i problemi e non certo diminuirli."
"Siamo fortemente convinti che in questi due anni se la USL avesse rispettato gli impegni del documento, la situazione sarebbe sicuramente migliore dell’attuale".
"Detto questo, è positivo che il confronto sia stato riattivato, ed abbiamo colto nella discussione effettuata, che la controparte, ha finalmente compreso alcuni aspetti che noi sostenevamo da tempo.
Infatti, serve favorire con ogni mezzo possibile una collaborazione tra l’Ospedale di Pontedera e quello di Volterra, sia per quanto riguarda l’interscambio dei professionisti, che delle attività, in quanto è evidente, che le necessità del solo territorio dell'AVC, non sarebbero sufficienti a sviluppare un volume di attività congruo e sostenibile.
Oggi, reperire alcune professionalità è un vero problema, ed è una vera emergenza nazionale. non solo dell’Ospedale di Volterra.
A maggior ragione se vogliamo avere la possibilità che i pochi professionisti che la USL riesce ad assumere, non vadano via alla prima occasione, deve essergli consentito di poter sviluppare la propria professionalità, e questo lo si può fare solo con l'attivazione di una rete tra ospedali più grandi e quelli più piccoli.
La questione del taglio dei posti letto, ovvero la riconversione in cure intermedie, era uno degli aspetti che meno ci avevano convinto nel documento del 2017, ma soprattutto a nostro avviso, non era pensabile ridurre i letti di medicina.
E' Utile ricordare che la medicina/cardiologia, sarebbe passata da 27 a 20 posti letto ospedalieri , si prevedeva l'attivazione di 10 posti letto di cure intermedie (non ospedalieri) e 10 posti letto per la chirurgia.
Registriamo positivamente, che la USL non prevede più la riconversione dei letti di medicina, e questo è un fatto estremamente positivo che noi avevamo già evidenziato nel 2017.
Oggi la USL propone una riconversione di 8 letti, (di cui due per cure palliative), che dovrebbero essere attinti, dagli attuali letti della chirurgia.
Siamo di fronte oggettivamente ad un taglio inferiore di posti letto ospedalieri, rispetto a quanto previsto nel 2017.
Questa riconversione, anche se inferiore, non ci trova favorevoli, anche perché prima di affermare, che alcuni posti letto non servono, vogliamo e pretendiamo che si porti a compimento l’impegno di riportare su Volterra attività chirurgiche, per il completo utilizzo, di tutti gli spazi che le sale operatorie permettono.
Spiace notare che le nostre riflessioni molto articolate, siano state tradotte in un messaggio allarmistico, concentrandosi solo sul numero dei posti letto.
La soglia formale dei 50 posti letto, individuata nel precedente comunicato, non è stabilita da norme precise ma frutto di un ragionamento articolato fatto in assemblea con i lavoratori.
Certo, rappresenta un limite da non sottovalutare, perché leggendo il piano sanitario integrato regionale , il DM 70 del 2015 e anche alcune disposizioni USL, ci fanno sospettare che al di sotto di questa soglia, ci possono essere dei rischi o comunque un attenzione diversa.
Tuttavia, il pericolo più grosso, per l’ospedale di Volterra è la mancanza di attività chirurgica ed ortopedica, in quanto i letti inutilizzati non potranno essere difesi da nessuna norma .
Per scongiurare questo pericolo, da sempre rivendichiamo l'incremento delle attività e una nuova riorganizzazione, che garantisca la qualità e la valorizzazione delle professionalità del personale del comparto e della dirigenza medica.
Auspichiamo che nel prossimo incontro si possa continuare una proficua discussione, e magari apprezzare già, qualche cambiamento in positivo.
Purtroppo lo scetticismo tra i lavoratori è evidente e tangibile, in quanto purtroppo sconta anni di immobilismo da parte della USL.
Ora è il momento di dimostrare il contrario.
Solo i fatti, riusciranno a infondere una rinnovata fiducia nei lavoratori e nei cittadini", conclude Di Maio
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