Attualità mercoledì 22 febbraio 2017 ore 08:30
Un dopoguerra al chiaro di Luna

Nonostante la fine del secondo conflitto mondiale, l’illuminazione cittadina non venne riattivata subito perché in città mancavano lampadine
VOLTERRA — La gioia per la liberazione dal dominio tedesco si tradusse nelle città italiane con il ripristino, dove possibile, dell’assetto urbano precedente al conflitto. Il primo atto di ritorno alla normalità coincise, quasi ovunque, con il riallaccio della rete elettrica e la riattivazione del sistema di illuminazione pubblica e privata.
Durante la guerra, infatti, i paesi erano rimasti letteralmente al buio. Elemento questo che sembra riflettere, in modo estremamente concreto, l’oscurità del periodo storico. Per i sopravvissuti la necessità di “tornare a vedere” racchiudeva, così, in sé un significato simbolico e una necessità di carattere pratico.
A Volterra, il ritorno all’ordine prebellico non fu, però, immediato. I cittadini, infatti, prima di poter pronunciare il biblico quanto liberatorio “Fiat lux”, dovettero aspettare qualche giorno in più. Motivo del ritardo fu l’assenza di lampadine, al cui acquisto provvide l’amministrazione, donando nuovamente a Volterra la luce artificiale.
Viola Luti
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