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Attualità lunedì 09 agosto 2021 ore 09:25

Una lettera aperta sulla sanità

E' quella inviata dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Roberto Pepi alla Regione e alla Usl sulla situazione della sanità locale



VOLTERRA — Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra Roberto Pepi la settimana scorsa ha mandato una lettera al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, all’assessore alla Sanità Regione Toscana Simone Bezzini e al direttore generale ASL Toscana Nord Ovest Maria Letizia Casani, con al centro i temi controversi della sanità volterrana sui cui da mesi la Fondazione CRV ha aperto un dibattito con le istituzioni interessate.

Ecco il testo.
“Nei giorni scorsi l'associazione SOS Volterra ha consegnato alla  nostra Fondazione la somma di 2305 euro raccolta tra le popolazioni della Val di Cecina per sostenere il progetto relativo all'attivazione, presso l'Ospedale Civile di Volterra, di un reparto di terapia intensiva.
Non è la somma che conta ma il gesto altamente civico e responsabile di quei cittadini, che pur di vedersi riconoscere un'assistenza essenziale per la propria salute, come le disposizioni sanitarie regionali in materia prevedono, sono disposti a contribuire con i propri soldi.


L’aver individuato nella Fondazione il soggetto al quale consegnare la somma raccolta, oltre a essere per noi motivo di orgoglio, rappresenta un riconoscimento per l'Ente che sul territorio più si è impegnato nel sollecitare e pungolare chi di dovere a sostenere il nostro Ospedale, intervenendo anche economicamente per la realizzazione del progetto di attivazione di posti letto in terapia intensiva in sinergia con Auxilium Vitae.


Purtroppo la vaghezza e l'atteggiamento costantemente dilatorio  e inconcludente della politica, a cui si accompagna l'indeterminatezza della parte tecnica, stanno generando ormai da troppo tempo solo "protocolli"  scarsamente utili e comprensivi, nonché progetti di riorganizzazione complessiva basati sull’intervento edilizio per lo spostamento del Pronto Soccorso, anziché prevedere il potenziamento dei reparti esistenti e l'implementazione del personale medico e non, uscito e in uscita, come sarebbe non solo necessario ma vitale per un servizio almeno ordinario.
Al contempo assistiamo a liste di attesa per ogni tipo di cura e assistenza inaudite e anacronistiche oltre che indegne per una società civile, mentre si cerca di imputare le diffuse e ripetute insoddisfazioni per la soppressione di servizi essenziali ad una mera questione di "comunicazione".
Ai cittadini e alle associazioni loro vicine va il nostro ringraziamento e la promessa di continuare a sostenere e difendere il nostro Presidio Ospedaliero S.M. Maddalena.


Ancora una volta ribadiamo a chi ci amministra che non servono più chiacchiere inconcludenti e che gli impegni presi vanno realizzati e le promesse fatte mantenute, se si vuole continuare a essere credibili e
rispettati”.


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