Politica mercoledì 26 agosto 2020 ore 19:02
"Vincolante ogni parola spesa per l'ospedale"
Così Furiesi, Presidente dell’assemblea dei soci della Fondazione CrV, sul dibattito scatenato da Giani ora favorevole alla terapia intensiva
VOLTERRA — Con un lungo intervento Alessandro Furiesi, Presidente dell’Assemblea dei Soci della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, commenta il dibattito scatenatosi sui social circa la terapia intensiva a Volterra, ora che il candidato del centrosinistra Eugenio Giani si è detto favorevole.
Furiesi ribadisce che l'obiettivo per la Fondazione è che l'ospedale "abbia finalmente i suoi posti di terapia intensiva sulla base della proposta della Fondazione e di Auxilium", parla di "alcuni pesanti silenzi o insipide ironie" sulle richieste avanzate dalla Fondazione e sottolinea che "la Fondazione intende invece dare un peso forte alle affermazioni dei candidati e considera vincolanti le parole spese da Giani e dagli altri esponenti politici".
Di seguito l'intervento integrale di Furiesi, presidente dei soci della Fondazione CrV.
"In qualità di Presidente
dell’Assemblea dei Soci della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra,
registro con soddisfazione che “Il Manifesto per la tutela della salute a
Volterra e nel suo territorio”, sottoscritto in primis proprio da questa
Fondazione e da numerosi altri Enti e Associazioni, ha acceso un interessante
dibattito, riportando l’attenzione sul tema della necessità e del diritto di
una terapia intensiva per il nostro presidio ospedaliero, reso ancora più
stringente dalle riflessioni che la situazione emergenziale attuale ha
stimolato. A seguito della pubblicazione del “Manifesto”, così come di molte
altre meritorie azioni e petizioni, espressioni diverse della medesima
esigenza, finalmente anche la politica ha cominciato a dire la sua, complice
evidentemente l’avvicinarsi della scadenza elettorale del 20-21 settembre,
dagli esiti piuttosto incerti.
Il primo a rilasciare dichiarazioni è
stato il candidato alla Presidenza della Regione del PD, Eugenio Giani, il
quale, ricalibrando quanto aveva dichiarato in un primo tempo dopo la sua
visita all’ospedale di Volterra del 22 maggio scorso, quando aveva ipotizzato
che potesse essere sufficiente un solo posto di sub-intensiva, ha invece
ufficialmente comunicato di impegnarsi per la concessione di ben due posti di
terapia intensiva per Volterra (non più uno e non più sub!).
Immediatamente
intorno a questa dichiarazione, abbastanza in controtendenza rispetto a quanto
sinora sempre sostenuto dall’attuale Governatore Enrico Rossi e recepito dal PD
locale, si è scatenata, soprattutto sui social, la ridda delle prese di
posizione più o meno ufficiali di esponenti politici, candidati di altre aree,
medici e semplici cittadini.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra che, insieme ad Auxilium Vitae
spa, ha elaborato un progetto di sostenibilità per la attivazione di posti
letto di terapia intensiva, ha ribadito, tramite il presidente Pepi, la ferma
volontà di voler perseguire l’obiettivo. E questo impegno aperto e deciso è
degno del massimo sostegno e della più piena ed ampia condivisione, al di là di
ogni colore politico: ottenere il massimo possibile per Volterra e il suo
Ospedale è sempre stato ed è tuttora uno degli obiettivi principali della
Fondazione che, pur non militando attivamente nell’agone politico per nessuno
schieramento e confermandosi anzi nella propria terzietà, ha tuttavia
l’incontestabile diritto-dovere di intervenire a maggior tutela del territorio
di riferimento, anche attraverso esplicite sollecitazioni rivolte al mondo
della politica attiva, cui spettano le scelte decisive.
Purtroppo però si registrano alcuni pesanti silenzi o insipide ironie su questa
richiesta, talora anche da parte di personaggi che avrebbero il preciso dovere,
istituzionale o professionale, di sostenere “a spada tratta” un diritto
fondamentale per il nostro territorio e per la salute dei suoi cittadini. A
coloro che affermano che il quadro normativo di riferimento rende di fatto
inattuabile l’impegno di Giani e degli altri che si sono espressi a favore
(tacciandoli quindi implicitamente per parolai), ebbene a costoro forse sfugge
che il compito del politico, quello di livello, è proprio adoperarsi affinché
la legge, se ingiusta, venga modificata anche a tutela di quanti spesso restano
marginalizzati perché elettoralmente poco significativi, come nel caso del
nostro territorio. Se loro stessi, nel corso della propria attività
istituzionale o professionale, pur ricoprendo talvolta ruoli apicali, non si
sono adoperati per far sì che i loro rappresentanti politici migliorassero le
leggi cogliendo fino in fondo i bisogni della realtà sanitaria volterrana, essi
stessi si sono resi di fatto corresponsabili del progressivo smantellamento del
nostro Presidio Ospedaliero. E se la chiusura definitiva è stata evitata, lo si
deve in gran parte anche ai cospicui investimenti che prima l’allora Ente Cassa
di Risparmio di Volterra, poi la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e la
correlata Società per Azioni hanno effettuato nel corso degli anni, supplendo
in larga misura a ciò che la politica invece non ha potuto (o, in certi casi,
voluto) fare.
Ora però spetta alla politica rimboccarsi le maniche e l’appuntamento con l’assunzione di responsabilità precise non può essere rimandato.
Mi permetto quindi di ribadire
con forza la richiesta, già avanzata dal Presidente Pepi a nome dell’intera
Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, che tutti i candidati alla
Presidenza della Regione o a semplici Consiglieri, in vista della prossima
consultazione amministrativa del 20-21 settembre, vengano a parlare chiaramente
al nostro territorio e assumano ora di fronte alla cittadinanza impegni
concreti, nero su bianco, con piani realizzabili per creare tutte le necessarie
condizioni, legislative e operative, affinché il nostro Ospedale abbia finalmente
i suoi posti di terapia intensiva sulla base della proposta della Fondazione e
di Auxilium, in modo tale che, una volta messo in piena sicurezza, non sia più bersaglio
di tagli e di depotenziamenti, aggravati negli ultimi anni da scellerate scelte
politiche a livello regionale e dal tanto famigerato quanto deprecabile Decreto
Balduzzi a livello nazionale.
Anche se semplici e generiche dichiarazioni di intenti pre-elettorali potrebbero essere considerate, alla stregua dei pavidi silenzi, come una precisa volontà di non fare un bel nulla per il nostro Ospedale, la Fondazione intende invece dare un peso forte alle affermazioni dei candidati e considera vincolanti le parole spese da Giani e dagli altri esponenti politici che si sono espressi a favore della terapia intensiva all’Ospedale di Volterra, pretendendone da loro, ora più che mai, in ogni sede e con il massimo rigore, il compiuto e spedito adempimento, pena la perdita irrimediabile di credibilità".
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