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Politica martedì 15 aprile 2014 ore 16:00

Creare un fondo per il patrimonio culturale: una lettera dei sindaci al premier

Marco Buselli e Giacomo Bassi si sono fatti portavoce della richiesta a cui hanno già aderito cento sindaci da tutta la Toscana per chiedere a Renzi che gli investimenti sul Patrimonio Culturale siano fuori dal patto di stabilità



VOLTERRA — Il sindaco di Volterra Marco Buselli e quello di San Gimignano Giacomo Bassi, anche in qualità di vicepresidente dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco, hanno inviato una lettera al premier Matteo Renzi per chiedere l'istituzione di un 'Fondo di Patto' per affidare agli enti denaro per il Patrimonio Culturale di proprietà pubblica.
I due sindaci si sono fatti portavoce della richiesta a cui hanno già aderito cento sindaci da tutta la Toscana: il Fondo, di una certa ampiezza, per il comparto degli Enti Locali, permetterebbe che le spese di investimento per la manutenzione ed il restauro del Patrimonio Culturale di proprietà pubblica, non vengano computate ai fini del rispetto del Patto di Stabilità interno ai singoli Enti.
La lettera, inviata anche ai ministri della Cultura, delle Finanze, dell'Ambiente e dell’Istruzione, è un appello per presentare urgentemente in Consiglio dei Ministri una proposta volta all'istituzione del Fondo che, come scritto dai due sindaci "consentirebbe a molti Comuni di avviare da subito investimenti importanti sul proprio patrimonio storico senza dover mettere questi interventi in competizione con altri investimenti".
"Il recentissimo crollo delle mura medievali a Volterra – scrivono i sindaci - ma anche quelli avvenuti in altre realtà, impongono la necessità di non rassegnarsi e di volersi impegnare per la tutela del nostro patrimonio storico architettonico unico al mondo". "Non possiamo non ricordarti - proseguono - la drammatica situazione in cui versano centinaia di Città d’arte dell’Italia, nelle quali ormai da anni e anni, a causa della scarsità di risorse, non viene più fatta nessuna manutenzione, né preventiva né restaurativa, sul patrimonio culturale di proprietà pubblica".


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