Cultura giovedì 28 settembre 2017 ore 10:00
La versione volterrana del pianto e lamento
Nel gergo cittadino, il modo di dire tipicamente toscano viene “tradotto” con l’espressione “fare un pianto e un belo”
VOLTERRA — Modo di dire estremamente diffuso in Toscana, “fare un pianto e un lamento” è un vero e proprio intercalare che accomuna gli abitanti della regione. A Volterra, però, è presente una versione che trasforma l’espressione idiomatica in “fare un pianto e un belo”. La variante, che riprende il verbo di origine ovina, è la conferma di come il verso delle pecore venga utilizzato, nel gergo cittadino, come sinonimo di “piangere”. E proprio questo riferimento al campo semantico “pastorale” allude al tragos, il verso della capra prima della morte da cui poi deriva il termine “tragedia”.
Viola Luti
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