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Cultura lunedì 24 aprile 2017 ore 06:30
I misteriosi sorrisi etruschi
Anche nelle espressioni dei loro volti, riprodotti nei dipinti e nelle sculture, i Rasenna riflettono il mistero che avvolge la loro civiltà
VOLTERRA — Il sorriso riflette stati d’animo ed emozioni che creano empatia o aumentano provocano un distacco tra gli interlocutori. Imbarazzato, complice, allegro e spensierato, malizioso, timido o sprezzante ha una classificazione variegata e sfaccettata. Tra le diverse tipologie, difficile, però, inquadrare quelli degli Etruschi. Sui volti, raffigurati nei dipinti e nelle sculture, compaiono dei sorrisi sibillini e quasi beffardi, al punto da equiparare quello dell’Ombra della Sera a quello più celebre della Gioconda. Il mistero e l’enigma che caratterizza l’antica civiltà sembra, infatti, concretizzarsi nella loro mimica facciale che non lascia trasparire incertezze e vulnerabilità.
Da quello consapevole e profondo del Sarcofago degli Sposi a quello trascendente delle divinità, il gesto espressivo dell’antico popolo riflette, in modo composto e controllato, la percezione della propria cultura e del proprio valore. Le labbra appena sfiorate dalla brezza di un accenno di serenità sono lontane dalla gioia sfrenata e dal cedimento all’estro del momento, rendendo eterno un cenno istantaneo del volto.
I Rasenna, come gli dei, sorridono, infatti, senza lasciare l’anima in ostaggio alla volgarità.
Viola Luti
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