Cultura mercoledì 15 febbraio 2017 ore 06:30
Le Balze nell’arte di Elihu Vedder

Il pittore statunitense, affascinato dal paesaggio e dal patrimonio culturale di Volterra, si trasferì in città per dipingerne le bellezze
VOLTERRA — Distruzione e conservazione, morte e sopravvivenza, lotta interiore della natura che, prima, sublima ciò che ha generato e, poi, lo annienta. Il binomio ossimorico che caratterizza Volterra, conquistò Elihu Vedder che la scelse come soggetto dei suoi dipinti.
Fu così che, nel 1860, durante un soggiorno di tre settimane, immortalò su tela le Balze.
Il paesaggio desertico dei calanchi che nasconde tracce di civiltà antiche, inghiottite dalla lenta e inesorabile erosione, rappresentarono per il pittore statunitense il simbolo iconografico di una natura selvaggia e, contemporaneamente, in armonia con il panorama circostante.
Elementi geologici che divennero emblematici e che furono fonte di ispirazione anche per le sue opere successive.
In The Cliffs of Volterra, conservato al Smithsonian American Art Museum di Washington, la minaccia quasi impercettibile ma costante degli scoscesi viene mitigata dal fascino misterioso e ancestrale che l’origine etrusca conferisce alla città.
Viola Luti
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