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Attualità mercoledì 07 ottobre 2020 ore 07:30

​Studenti fuori sede, da 100mila a 2000 euro annui

L’assessora Luti ha spiegato come il progetto “Studiare e vivere a Volterra”, fatto dalla giunta Buselli, sia stato riorganizzato per risparmiare



VOLTERRA — Studiare e vivere a Volterra è un progetto che era stato messo in piedi dall’amministrazione Buselli quattro anni fa e che ha preso avvio nell’anno scolastico 2016/17.

Era nato per offrire la possibilità a studenti fuori sede di studiare e vivere a Volterra, pagando una retta, ma con costi sostenuti anche dal progetto, co-finanziato dal Comune e dalla Regione Toscana.

Un progetto che doveva attrarre giovani sul colle, anche da zone periferiche, per farli rimanere sulla città etrusca, magari anche a studi completati.

Un’idea ambiziosa che però quattro anni dopo non si è concretizzata. Il progetto è ai minimi storici: dai 12 studenti del primo anno (su 20 posti disponibili), ai sei del secondo (diventati quattro in corso d’opera), fino agli ultimi due che ancora resistono sul colle e arrivano dall’Elba e dalla Valdera.

Un progetto che ha avuto costi importanti, sopra i 100mila euro per i primi due anni, ridotti a 32mila nel terzo anno, in cui il posto di Alessia Dei è stato preso da Eleonora Raspi.

I costi sono ulteriormente diminuiti con la nuova amministrazione, in cui ha lavorato la nuova assessore alla scuola, Viola Luti. Adesso ammontano a soli duemila euro l’anno: “Come nuova amministrazione abbiamo continuiamo per senso di responsabilità nei confronti delle famiglie ma abbiamo apportato modifiche che ci hanno permesso un risparmio incredibile”.

La riduzione da 32mila a duemila come è avvenuta? “Nell’anno 2019-20 i due ragazzi hanno avuto pranzi pagati dalle scuole, buoni supermercati per colazioni e cene e poi siamo intervenuti noi come Comune pagando i restanti pasti (colazioni e cene) non coperti dai buoni. In totale abbiamo speso duemila euro. L'accordo che ho formulato io prevedeva copertura 7 giorni su 7 e dalle 17 alla mattina quindi senza costi di personale. Dalle 14 alle 17 i ragazzi stanno a scuola, come l’anno prima. Siamo riusciti a rimborsare le rette anticipate dalle famiglie nei mesi del lockdown. I costi sono stati abbattuti anche grazie alla collaborazione dell’Accademia Manga".

Infine quest’anno, il 2020-21: “I due ragazzi sono maggiorenni e le famiglie hanno chiesto di poter far affittare casa da soli. La scuola offre i pranzi, ci sono i buoni spesa e noi come Comune paghiamo i restanti pasti, mettendo a disposizione 1000 euro” ha concluso Luti.


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