Attualità sabato 16 marzo 2019 ore 10:02
Testa Lorenzini, appello dell'Accademia

Anche l'Accademia dei Sepolti chiede che il prezioso reperto etrusco, acquisito dallo Stato, torni a Volterra come voluto dal maestro Lorenzini
VOLTERRA — "L’Accademia
dei Sepolti esprime il proprio disappunto nell’apprendere dai mezzi di
comunicazione che il Ministero per i Beni Culturali, di proprio arbitrio, ha
stabilito la definitiva collocazione della testa cosiddetta “Lorenzini” presso
il Museo Archeologico di Firenze.
Tale modo di agire – come già sottolineato
dal sindaco di Volterra – costituisce un atto di grave noncuranza ed arroganza
da parte delle Istituzioni pubbliche le quali, anziché rapportarsi ai territori
di riferimento con spirito di ascolto costruttivo, si impongono con
sconcertante autoritarismo.
Senza ritornare sulle tristi vicende giudiziarie
che hanno coinvolto gli eredi Lorenzini nell’attribuzione di possesso, è doveroso
in questa sede sottolineare anche che la stessa denominazione “Testa Lorenzini”
avrebbe potuto continuare ad avere un suo valore, qualora il reperto fosse
rimasto nella città alla quale il compianto maestro Lorenzo Lorenzini l’aveva
destinata per valorizzare il Museo Etrusco Guarnacci, di comune accordo con
l’allora direttore e Consolo della nostra Accademia, prof. Enrico Fiumi.
A
questo punto, stante l’improvvida decisione del Ministero, continuare a qualificare l’antico manufatto
con il nome dei Lorenzini non fa altro che acuire ed aggravare l’onta nei
confronti di questa nostra Città, rinnovando un atteggiamento predatorio non
molto diverso, mutatis mutandis, da
quello dei tremendi saccheggi del 1472 e del 1530.
Sfugge completamente a
questa Accademia la ratio di una
simile decisione che si oppone ai più moderni indirizzi in materia di politiche
culturali, i quali tendono sempre più a mantenere vivo e dinamico il rapporto
tra le opere ed il territorio di provenienza, come nei recenti casi dei Bronzi
di Riace, del Satiro di Mazara e dei Bronzi dorati di Cartoceto, solo per
citarne alcuni.
Ci piace anche ricordare al Signor Ministro che la nostra Città,
precorrendo i tempi futuri, si fregia fin dal lontano 1761, grazie alla
munificenza di mons. Mario Guarnacci, del primo museo pubblico dell’Italia
preunitaria: a maggior ragione dunque Volterra avrebbe avuto ed ha di fatto
tutti i titoli ed i requisiti per poter mantenere in loco il proprio straordinario patrimonio, senza che enti o
agenti esterni intervengano per impoverirlo... ribadiamo anzi che Volterra, come
ha già dimostrato, è finanche in grado di accogliere e conservare con adeguata
cura siti e beni archeologici di proprietà statale.
Chiudiamo ricordando anche quanto mons. Guarnacci raccomandò al Granduca Pietro Leopoldo nel 1773: allorché il sovrano visitò il museo del Guarnacci, rimanendo estasiato dalla sagacia del prelato volterrano, questi lo invitò a dare esatta esecuzione alle proprie volontà testamentarie, di lasciare cioè il Museo e la Biblioteca a vantaggio dei propri concittadini, ricordandogli anche che trasferire i suoi beni archeologici e librari nella capitale del Granducato (Firenze) non avrebbe portato a quella nessun giovamento, mentre sarebbe stato di grave danno alla patria Città etrusca da cui erano stati tratti. Alla luce di quanto sopra, è nostro auspicio che il Signor Ministro riveda le proprie decisioni anche a seguito di un incontro con le istituzioni locali che sarebbe ora quanto mai opportuno per una doverosa concertazione.
Accademia dei Sepolti - Volterra"
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