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martedì 19 marzo 2024

INCONTRI D'ARTE — il Blog di Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci è nato Pontedera e vive a Calcinaia. Giornalista e critico ha pubblicato numerosi volumi sul cinema e sull’arte. Tra le sue pubblicazioni “Paolo e Vittorio Taviani , la poesia del Paesaggio”, editore Gremese. Ha diretto la rivista letteraria Ghibli ed ha collaborato con importanti istituzioni pubbliche. Attualmente è funzionario della Regione Toscana.

“L’uomo Quantico” di Gianfranco Meggiato

di Riccardo Ferrucci - giovedì 05 agosto 2021 ore 06:54

Gianfranco Meggiato

Gianfranco Meggiato è nato il 26 agosto 1963 a Venezia dove ha frequentato l’Istituto statale d’arte, studiando scultura in pietra, bronzo, legno e ceramica. Nella sua opera Meggiato guarda ai grandi maestri del ‘900: Brancusi per la sua ricerca dell’essenzialità, Moore per il rapporto interno-esterno delle sue maternità e Calder per l’apertura allo spazio delle sue opere. Lo spazio, infatti, entra nelle opere e il vuoto diviene importante quanto il pieno. Dal 1998 partecipa ad esposizioni e fiere in Italia e all’estero; nel 2010 installa una sfera monumentale sul Breath Building Geox a Milano, nel 2011 e nel 2013 partecipa alla Biennale di Venezia. Gli viene conferito il prestigioso PREMIO ICOMOS-UNESCO ”per aver magistralmente coniugato l’antico e il contemporaneo in installazioni scultoree di grande potere evocativo e valenza estetica”. Nel 2019 viene invitato a Matera, capitale della Cultura, con il suo Il giardino di Zyz.

La mostra di Gianfranco Meggiato alla Valle dei Templi ad Agrigento è uno degli eventi di questa estate, una mostra che fa dialogare il passato con il presente, attraverso un sottile gioco di arte e poesia. E’ un viaggio nello spazio e nel tempo che spesso approda in luoghi magici come la Valle dei Templi di Agrigento. Il compito dell’artista è quello di aprire alla riflessione, spesso senza pretendere risposte: è una continua ricerca di connessioni, di rapporti, di responsabilità. La spinta è sempre quel punto di vista ogni volta diverso che si sviluppa cambiando la prospettiva. La ricerca dell’artista veneziano Gianfranco Meggiato arriva alla Valle dei Templi per entrare in contatto con il sito e trovare il suo Uomo contemporaneo, tra i segni delle antiche civiltà. Sculture di oggi incontrano le architetture di ieri. Leghe di metallo che sfidano le forme conosciute, blocchi di pietra che hanno sfidato i secoli. E ancora: alberi, natura, ombre, luce. Un dialogo profondo, delicato e magnetico che attraversa Spazio e Tempo. Un inno all’uomo, alla creatività e, ancora prima, a ciò che sta dietro – prima del razionale, del conosciuto e visibile – e che guida la mano tanto dell’artista quanto quella di chi si occupa di ricerca quantistica. È l’uomo che si lascia illuminare, che dà spazio all’intuito diventando strumento e interprete dell’assoluto.

“Un viaggio per immagini e assonanze, che parte alla ricerca del suo uomo quantico che è padrone del suo futuro, fatto di presenze e vuoti perfetti- afferma Gianfranco Meggiato - il dialogo tra contemporaneo e antico si riempie nella Valle dei Templi, di un nuovo significato che attraversa i secoli per riscoprire le radici del rapporto tra l’uomo e la propria essenza più profonda, in una dinamica esistenziale che va oltre il tempo”.

La mostra di Gianfranco Meggiato L’uomo quantico, non c’è futuro senza memoria, a cura di Daniela Brignone, è ospitata fino al 4 gennaio al Parco archeologico della Valle dei Templi, ad Agrigento. Organizzata da Mondo Mostre, la personale prevede anche un’installazione all’ingresso del Museo archeologico Pietro Griffo. L’uomo quantico di Gianfranco Meggiato ci invita a un viaggio dentro noi stessi – interviene l’assessore regionale ai Beni culturali , Alberto Samonà -, che è anche un incontro attraverso i quattro elementi, alla scoperta di un universo che va oltre il razionale per incastonare l’uomo in una dimensione cosmica. Il dialogo tra contemporaneo e antico si riempie nella Valle dei Templi, di un nuovo significato che attraversa i secoli per riscoprire le radici del rapporto tra l’uomo e la propria essenza più profonda, in una dinamica esistenziale che va oltre il tempo”.

Gianfranco Meggiato riesce facilmente in un’impresa difficile come è quella di entrare in “relazione sentimentale” con il sito della Valle dei Templi, senza farsi sopraffare dalla sua imponenza – dice il direttore del Parco Archeologico, Roberto Sciarratta – . Siamo felici di ospitare questo colloquio e scambio tra antico e contemporaneo, avvicinando le opere di Meggiato a quelle di altri grandi artisti già presenti di questo nostro oggi”. Tredici opere monumentali in tutto, di cui quattro pensate per la Valle dei Templi ed esposte al pubblico per la prima volta: Lo specchio dell’Assoluto che apre l’intero percorso davanti al tempio di Giunone, Uomo quantico che dà il titolo alla personale e che si trova davanti al Tempio della Concordia, Sfera Aquarius e Quanto di luce entrambe davanti al tempio di Zeus. “Meggiato – dice la curatrice Daniela Brignone – compone un viaggio ideale all’interno di uno dei siti archeologici più importanti al mondo, confrontandosi con la memoria del passato e le prospettive enigmatiche del futuro, riflettendo sull’uomo alla ricerca di sé. Le opere in mostra dischiudono un mondo interiore intorno al quale ruota un repertorio di personaggi mitologici e di simboli che diventano allegoria dello spazio vitale dell’uomo. La scienza quantistica alla quale si ispira l’artista ne svela il mistero e le connessioni cosmiche”.

Meggiato traccia una strada, riflettendo la propria immagine in sfere, lucide pieghe e morbide volute, materiali non nobili che vengono assemblati: nasce così L’Uomo quantico [fusione in alluminio verniciato, con sfere in acciaio inox] assemblato dall’artista senza un disegno preparatorio, dinnanzi al Tempio della Concordia.

Riccardo Ferrucci

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