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mercoledì 04 dicembre 2024

INCONTRI D'ARTE — il Blog di Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci è nato Pontedera e vive a Calcinaia. Giornalista e critico ha pubblicato numerosi volumi sul cinema e sull’arte. Tra le sue pubblicazioni “Paolo e Vittorio Taviani , la poesia del Paesaggio”, editore Gremese. Ha diretto la rivista letteraria Ghibli ed ha collaborato con importanti istituzioni pubbliche. Attualmente è funzionario della Regione Toscana.

Grigò: una bottega d’arte tra pittura e scultura

di Riccardo Ferrucci - lunedì 04 dicembre 2017 ore 15:20

Paolo Grigò

Abbiamo incontrato alla Biblioteca Comunale di calcinaia Paolo Grigò, uno degli artisti più significativi nel panorama toscano. Ha iniziato la sua attività nel lontano 1971 e la sua opera si distingue per originalità e grande sapienza tecnica - compositiva. Il suo lavoro artistico fa riferimento alla tradizione di manualità delle vecchie botteghe d’arte rinascimentali e trova nel disegno, nella pittura e nella scultura le ragioni profonde di una ricerca continua di novità e stile. 

Come riesci a coniugare nel tuo lavoro espressioni diverse come scultura e pittura ?

“ Prima di essere un lavoro la mia arte nasce da una grande passione per il disegno, per la progettazione grafica e questo mi consente di realizzare opere sia nei volumi che nei piani della pittura. Questo è stato il mio insegnamento e fa parte di me, c’è questa grande attenzione alla parte grafica che diventa il primo momento per immaginare le mie opere future.”

Ognuno ha dei maestri nel suo percorso artistico. Quali sono i tuoi riferimenti in Italia e all’estero ?

“ Mi sono formato all’Istituto d’Arte di Cascina e poi ho partecipato ad altri perfezionamenti accademici, ma non credo di aver avuto un maestro per la mia pittura. Mentre per la tecnica del monotipo, una tecnica che comprende grafica e pittura, realizzando un’opera unica ho avuto come maestro il pittore Gipi di Firenze. Per la scultura ho iniziato ad avvicinarmi a questa tecnica seguendo mio padre che faceva delle sculture in legno ed ho ammirato molto anche il lavoro dell’ insegnante e scultore pisano Silvano Pulcinelli. Era il periodo che si studiava Henry Moore e Giacomo Manzù , ma Pulcinelli era veramente un grande artista che ha influenzato molti autori della sua epoca.”

Hai realizzato molte mostre all’estero. Ci puoi raccontare l’importanza della tua collaborazione con il Festival Culturale Sete Sòis Sete Luas che ti ha permesso di incontrare e confrontarti con culture diverse.

“ Il confronto con luoghi diversi ed altri metodi di espressione mi affascina molto. E’ un’ esperienza che dovrebbe fare ogni artista quella di andare all’estero, perché questo ti permette di conoscere mondi ed esperienze differenti che ti arricchiscono artisticamente ed umanamente. L’arte deve essere sempre di più universale ed è importante parlare un linguaggio che possono comprendere anche popoli lontani. Il mio lavoro a Capo Verde, in Portogallo, in Spagna, in Francia mi ha permesso di confrontarmi con autori che venivano da altri mondi. Nei miei viaggi artistici ho conosciuto autori che provenivano da paesi lontani, come Israele, che hanno lasciato delle tracce significative nel mio lavoro.

Hai sempre unito all’attività di pittore quella di scultore lavorando anche a grandi opere pubbliche. Quali sono i tuoi progetti futuri ?

“ Attualmente sto lavorando a progetti per delle sculture in bronzo per delle cattedrali , con un tema prevalente religioso e biblico; sto attendono i vari permessi burocratici per passare alla fase esecutiva delle opere. Inoltre la mia arte procede da tempo per cicli tematici : da quelli precedenti dedicati alla libellula, alla discarica a quello attuale “Transit suis” (Trapasso del suino) , a cui lavoro da un anno e mezzo, che investe una pluralità di significati culturali, sociali, politici. Utilizzo molteplici linguaggi espressivi con lo scopo di avvicinarmi sempre di più all’intima natura delle cose. Con questa metafora si liberano argomenti legati alla crisi profonda che risiede nell’uomo contemporaneo. L’uomo è diventato egoista, prevaricato dal “suino” che rappresenta il male della società come la mancata politica, la corruzione e la violenza.”

Riccardo Ferrucci

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