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sabato 12 ottobre 2024

PAGINE ALLEGRE — il Blog di Gianni Micheli

Gianni Micheli

Diplomato in clarinetto e laureato in Lettere, da sempre insegue molteplici passioni, dalla scena alla scuola, dalla scrivania alla carta stampata, coniugando il piacere della scrittura con le emozioni del confronto con il pubblico, nei panni di attore, musicista, ricercatore, drammaturgo e regista. Dal 2009 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Toscana riversando nella scrittura del quotidiano le trame di un desiderio di comunicazione in cerca dell’umanità dell’oggi, ispirata dalle doti dell’intelligenza, della sensibilità e della ricerca della felicità immateriale.

​La casa sola, un video racconto

di Gianni Micheli - giovedì 04 marzo 2021 ore 07:10

Ci sono storie che nascono per caso o forse nascono perché ti vengono a cercare o forse per entrambe le cose, non lo so bene. È quanto è successo alla storia che state per leggere, vedere ed ascoltare. Perché di certo è una storia nata per caso dal pennarello nero e dalla fantasia di una bimba di 5 anni (quasi 6) fermatasi a disegnare, sempre per caso, sul tavolo di cucina. Ma è anche una storia venuta proprio a cercare il papà di quella bimba che in cucina ci è appena arrivato perché è l'ora di cena e qualcosa si deve pur mettere sul piatto.

Fatto sta che la storia che nasceva e si sviluppava per caso è stata intercettata dall'orecchio di quel papà che incuriosito - per dirla tutta la curiosità si è attivata nel momento della nascita della P della cassetta della Posta perché di disegni di bimbi quel papà ne ha visti parecchi ma fa davvero fatica a ricordarsi di un bimbo che, accanto alla casa, abbia anche disegnato la cassetta della posta - si è avvicinato al disegno ascoltandone il suggestivo racconto.

Quello che è successo dopo è molto semplice. Il papà ha preso il disegno - quasi sottratto alla bimba che comunque era già passata oltre -, l’ha scomposto digitalmente recuperandone a ritroso i tanti passaggi e, affascinato dal racconto, l’ha ricomposto in una forma idonea al lettore contemporaneo, bambino o adulto che sia. Ne ha fatto un video, per dirla in breve. Il video che trovate a fine articolo.

Personalmente non ho idea di quante siano le storie ideate dai più piccoli della nostra specie che spariscono nel niente, evaporando nell’aria o nei ricordi come acqua calda. Storie inascoltate. Storie finite in un album di disegni finito a sua volta, a distanza di minuti, giorni o anni, in un cestino - non mi pare esista ad oggi una biblioteca capace di contenere gli infiniti disegni dei bambini. Storie dette e subito dimenticate con il loro intrico di situazioni e personaggi, a volte assurdi - solo per noi adulti - altre così realistici da far spavento.

Questa, ho il piacere di dirlo, non sarà una di quelle storie. Questa non andrà perduta, almeno per il momento. Se poi anche questo è un caso non saprei dirlo.

Buona lettura.

La casa sola

C’era una volta una casa sola. Aveva una sola finestra, un solo tetto, una sola gamba, una sola cassetta per la posta e viveva in un paese tutta da sola.

Dove viveva c’era un solo fiore e un solo albero e una sola nuvola e un solo cielo. Era una casa un po’ triste.

Nella casa sola viveva un bimbo solo con un solo capello, un solo occhio, una sola gamba, un solo piede e un solo braccio con una sola mano con un solo dito. Anche il bimbo solo era un po’ triste.

Nella casa sola il bimbo solo viveva in una sola stanza con un solo comodino e un solo letto con un solo cuscino.

Poi arrivarono le nuvole. Ne arrivò una e ne arrivarono due e con quella che già c’era furono tre.

Poi arrivarono gli uccellini che abitavano sulle nuvole. Anche loro erano tre.

Fu con il canto degli uccellini che al bimbo spuntarono quattro capelli, un occhio, un braccio, una gamba, un piede, una mano e altre 7 dita.

In quello stesso giorno nel paese solo dove c’era la casa sola dove viveva il bimbo solo spuntarono anche un nuovo albero e un prato pieno d’erba. E alla casa spuntò una finestra e a tutte e due le finestre spuntarono i vetri.

Questo per dire che per far spuntare le cose, a volte, bastano due nuvole.

Gianni Micheli

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