Interviste martedì 06 maggio 2014 ore 09:52
Buselli: "la viabilità era e resta per noi una priorità"
Il sindaco in carica, giunto al termine del mandato, fa un bilancio delle attività svolte e punta sul rilancio di Volterra e del territorio
VOLTERRA — Al termine del suo mandato alla guida di Volterra il sindaco Marco Buselli fa un bilancio del'attività svolta dalla sua amministrazione.
Uniti per Volterra si presenta di nuovo
alle amministrative, qual'è il ruolo della lista civica?
"Quando mi dicono che la nostra è una
lista di destra ribadisco che non ho mai avuto tessere di partito,
sono stato psv CGIL per diversi anni e tra i fondatori del forum dei
giovani progressisti della Cgil a livello locale ai tempi del liceo, sono stato nei campi profughi palestinesi. Vogliono farci passare come un incidente di percorso, quasi gli
elettori avessero preso un abbaglio e ora torna qualcuno a sistemare
tutto. In realtà io credo ci debba essere consapevolezza che gli
elettori hanno fatto una scelta libera e consapevole e abbiamo fatto
tante cose in questi anni".
Vi siete trovati ad affrontare
l'emergenza delle frane, che cosa ha significato per il sindaco in
carica?
"Vorrei lasciare da parte quella che è
stata l'emergenza, anche se abbiamo fatto grandi cose in poco tempo e
ringrazio tutti. Nell'emergenza bisogna solo rimboccarsi le maniche e
cercare di risolvere i problemi.
Abbiamo sentito forte la vicinanza dei
territori limitrofi e questo è molto bello: come a Volterra è rinato
uno spirito di comunità da tempo sopito e sovrastato dalle
polemiche, anche nella zona si è vista una grande solidarietà.
Questo senso di territorio è uscito a livello ampio ed è molto
bello sentire vicino realtà che stanno all'estero, ma lo è ancora di più se viene dai paesi vicini. La ferita inferta alla città in
questo senso è stata positiva perché ci ha fatto riscoprire legami
e valori".
Quali sono le cose più importanti
realizzate dalla vostra amministrazione?
"Per dirne una, sulla scuola quando
siamo arrivati rischiavamo di perdere il Liceo Classico: non solo non
l'abbiamo perso ma abbiamo anche una scuola in più, l'alberghiero.
Abbiamo portato a Volterra l'università americana, con una sede
distaccata della facoltà di architettura di Detroit. E poi c'è il
riuso degli immobili del territorio: Poggio alle croci è partito
finalmente, sarà un complesso turistico e ricettivo e residenziale
alla periferia di Volterra e darà una settantina di posti di lavoro
stimati. Inoltre ci sono le piccole e grandi opere pubbliche, tra
cui la costituzione dell'asilo, che aiutano a vivere meglio sul
territorio, realizzate nonostante i tagli esponenziali. In termini culturali, ci siamo messi in
rete con le città dell'antica dodecapoli etrusca per la candidatura
a Patrimonio dell'UNESCO".
In questa legislatura, Volterra ha
spesso rischiato di perdere alcuni servizi importanti, che cosa è
stato fatto?
"Le logiche aziendalistiche pure, calate
nella zona, sono disastrose per i nostri territori perché non
abbiamo i numeri e perché in questo modo potremmo non avere diritto
ai servizi, che invece devono essere garantiti come previsto dalla
Costituzione. Abbiamo salvaguardato servizi come il catasto, la
conservatoria, l'agenzia delle entrate, la sede di ASA. Abbiamo
mantenuto il Giudice di Pace, mentre realtà più grandi di noi come
Cascina ed Empoli non ce l'hanno fatta. C'è stata un'unione di
intenti da parte del territorio in difesa di questi servizi, a
prescindere dal sistema di gestione che uno vuol tenere".
In merito ai rapporti con il
territorio, Volterra non è entrata nell'Unione dei Comuni, perchè
questa scelta?
"Sono d'accordo con le funzioni
associate e le abbiamo gestite con Castelnuovo. Credo che il
territorio debba essere unito a prescindere, non tanto per la gabbia
amministrativa in cui siamo, ma in funzione dei servizi e delle
istituzioni che c'è da difendere. Non siamo entrati nell'Unione
perché rischia di essere una sovrastruttura in più. Noi con
Castelnuovo, per fare un esempio, abbiamo un segretario in due con
13.500 abitanti, mente Pomarance, Montecatini e Monteverdi che hanno
meno abitanti, hanno 4 segretari.
Nonostante questo abbiamo collaborato
sempre con gli altri Comuni a prescindere dall'Unione. I Comuni sono
i mattoncini basilari del nostro ordinamento costituzionale perchè
le persone hanno il sindaco come punto di riferimento e questo è un
valore. Sennò anche un piccolo comune diventa una frazione di quello
più grande, ma è chiaro che certe cose non te le puoi permettere e
non puoi gestirle da solo e quindi continueremo con le funzioni
associate.
Auspico, inoltre, che Volterra,
Monteverdi, Pomarance, Montecatini e Castelnuovo siano rappresentate
in un unico ambito di riferimento, mentre attualmente la Regione ci
ha diviso in due ambiti ed è sbagliato perché siamo un territorio
unico. Siamo un territorio unico, geograficamente e storicamente".
Un altro punto importante è la difesa
dell'ospedale, qual'è la situazione attuale?
"In uno dei primi consigli comunali ci
fu detto che era inutile parlarne perché nel giro di 3 anni sarebbe
stato chiuso. Sono contento che l'ospedale non solo è ancora aperto,
ma è diventato un centro di riferimento per la chirurgia vertebrale,
con un macchinario importante che abbiamo chiesto a Cassa di
Risparmio di Volterra e Fondazione e la sala operatoria è stata
ammodernata. Questo si unisce all'eccellenza della radiodiagnostica e
delle riabilitazioni. Quella di Volterra è la struttura di
riferimento nel raggio di quaranta chilometri per un territorio
intero e va difesa e mantenuta".
Quali sono stati gli interventi in
ambito economico?
"Abbiamo realizzato una zona produttiva
industriale intercomunale in accordo con gli altri Comuni a Saline di
Volterra e sono stati assegnati 3 lotti su 5. Le industrie storiche
hanno retto: abbiamo supportato l'Altair nella costruzione del
co-generatore e questo ha dato la possibilità all'azienda di
rimanere sul mercato e ampliare i posti di lavoro di 7-8 unità.
Lo sforzo è quello di diversificare
perché Volterra non può vivere solo di turismo, Questo è successo
in tutte le nostre zone: chi aveva l'Enel, chi aveva il manicomio e
il carcere, eccetera. Questo ha creato un bel gap imprenditoriale
anche a livello giovanile che cerchiamo di colmare. Inoltre, non
abbiamo messo la tassa di soggiorno per favorire il turismo, come una
sorta di contributo indiretto del Comune".
Qual'è la situazione economica del
Comune?
"Ho trovato un Comune che non viaggiava
in buone acque: c'erano un milione e 300mila euro di debiti, ma
abbiamo sanato questa situazione. C'era una previsione di oneri di
urbanizzazione per un milione mezzo, quando ne entrava soltanto un
terzo e il fondo di riserva non c'era più. Adesso paghiamo le
fatture a 30 giorni e abbiamo abbattuto quasi completamente i mutui e
questo ci porta un beneficio per i prossimi 10 anni, cercando di non
ragionare a breve termine ma nel lungo periodo e spero che questo
ripaghi, anche se non dà visibilità immediata".
Quale sarà una delle priorità per il
futuro?
"La viabilità ci angoscia, vediamo
delle politiche che hanno portato a realizzare opere nei vari
territori circostanti mentre noi abbiamo una viabilità deficitaria.
E' enorme il problema della Provinciale 15, con un grave disagio
anche delle strutture turistiche e ricettive. E' prioritario
l'ammodernamento della direttrice 68 che ci collega alla direttrice
Firenze Siena, ma anche un bypass Saline-Roncolla, oltre
all'ammodernamento della 349 dir che da Molino d'era va Roncolla.
Serve una sorta di circonvallazione di Volterra perché San Lazzero e
Saline sono invasi dal traffico pesante. Il nostro territorio deve
avere una viabilità dignitosa e non da medioevo! Il rischio è di
abituarsi al disagio, ma non va fatto perché le cose vanno
denunciate, ad esempio come abbiamo sfatto con un reportage sulla
provinciale 16".
Qual'è la chiave per il rilancio di
Volterra e della Val di Cecina?
"Soprattutto il lavoro ed i giovani,
sembrano parole abusate, ma non c'è nessun futuro per la nostra zona
se non si passa dalla politiche per i giovani e le nostre 15 idee per
Volterra sono incentrate proprio su questo".
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