Interviste lunedì 19 maggio 2014 ore 13:25
Ferrini: "le risorse della geotermia vanno impiegate per lo sviluppo del territorio"
Il sindaco uscente di Castelnuovo e candidato alle prossime amministrative, fa un bilancio dell'attività di governo e presenta le sue proposte in continuità con il lavoro svolto
CASTELNUOVO — In vista delle elezioni amministrative di domenica prossima, 25 maggio, il sindaco uscente di Castelnuovo Val di Cecina Alberto Ferrini fa un bilancio dell'attività svolta e presenta il programma con cui si candida a governare il paese per altri cinque anni.
Sindaco, al termine di questi cinque anni di attività, qual'è il suo bilancio?
"Abbiamo realizzato circa 100 progetti
in 5 anni a fronte dei 30 nei sei anni di governo precedente. Tante
le opere pubbliche, tra cui il rifacimento dei giardini pubblici e il
parcheggio a Castelnuovo, il laghetto bio termale a Sasso Pisano e la
rete civica di internet con circa 200 utenze gratuite attivate.
Abbiamo lavorato per l'occupazione: dopo circa 30 anni l'Enel ha
ripreso ad assumere nel territorio, con importanti risultati anche
nella costruzione di relazioni per favorire l'impresa locale. Sono
stati anni molto duri dal punto di vista della crisi economica e
sociale, ma siamo riusciti nonostante questo ad avere una pressione
fiscale contenuta: abbiamo abolito del tutto la Tasi e abbiamo la
tariffa più bassa del teleriscaldamento".
La viabilità è un tema cruciale per
Castelnuovo, qual'è la situazione attuale?
"Per quanto riguarda le emergenze, sulla
strada delle Valli del Pavone, la Provincia di Siena ha iniziato il
monitoraggio che ci auguriamo sarà breve. Una volta terminato,
partiranno i lavori: con un intervento piccolo, di qualche decina di
migliaia di euro che pagheremo con risorse del Comune, saremo in
grado di riaprire una corsia, speriamo a giugno. Sul dopo c'è una
grossa incognita perché la strada ha grandi problemi concentrati in
un punto che non è aggirabile.
Per quanto riguarda la frana del borgo
abbiamo attuato un intervento da circa un milione di euro e per
fortuna la Regione ci ha comunicato che finanzierà la metà.
Sulla variante a monte sono iniziati i
lavori che Pieroni aveva promesso a ottobre ed è la terza volta che
ci si interviene: speriamo che sia la volta buona, ma è un
progetto mastodontico che forse non è stato ben valutato prima anche
dai miei predecessori.
Abbiamo bisogno, però, di un
ammodernamento dei tracciati, non soltanto di tappare i buchi causati
dalle carenze altrui perchè delle strade provinciali e regionali
devono occuparsi gli enti preposti.
Alcuni interventi che ci proponevamo in
questo senso, hanno subito un rallentamento a causa dell'incertezza
sul futuro delle Province, ma abbiamo raggiunto una prima bozza di
accordo con istituti di credito e con il Comune di Monterotondo per
la realizzazione di un primo lotto di ammodernamento di cinque
chilometri della strada regionale 439 in direzione Grosseto".
Secondo voi è prioritario, quindi, un
ammodernamento complessivo della viabilità?
"La trascuratezza di questo territorio è
pluridecennale: la nostra zona è stata abbandonata dalle
amministrazioni regionali e provinciali ed è un problema politico.
Dalla geotermia ci derivano risorse perchè siamo zone depresse, con
un sistema infrastrutturale disastroso, problemi ambientali ed un dissesto evidente. Le risorse della geotermia
possono aiutare a migliorare i tracciati, ma non a fare in modo che
il Comune sostituisca la Provincia e la Regione nel sistemare le
frane o aggiustare le strade perchè non ci si farebbe comunque e
perchè non sarebbe giusto. Dobbiamo impiegare questi soldi per
difenderci dalla crisi, certo per tappare qualche buco, ma
soprattutto per dare a questa zona prospettive di sviluppo anche
attraverso una nuova viabilità".
Qual'è la situazione economica del
Comune di Castelnuovo?
"Il bilancio è solido in virtù
dell'aumento delle royalties derivanti dalla geotermia; tuttavia Il
Comune ha subito pesanti tagli ed è stato introdotto il patto di
stabilità, per questo è stato molto difficile investire pienamente
queste risorse. Nel 2013 abbiamo avuto per la prima volta il patto di
stabilità, ma siamo riusciti a chiudere con un avanzo di bilancio di
11mila euro, spendendo tutte le risorse nonostante i vincoli. Il
patto di stabilità ci impedisce di usare risorse anche se non
vengono dalla Stato e rappresenta una forte limitazione che abbiamo
risolto positivamente solo ponendo una grande attenzione".
Come è stata affrontata la crisi
economica?
"Di fronte ad una crisi così pesante
abbiamo giocato più in difesa che all'attacco, cercando di contenere
le tasse e di sostenere le imprese locali attraverso bandi e
affidamento di servizi per avere delle ricadute sul territorio. Non
abbiamo un cassintegrato, nessuna azienda ha chiuso, ma anzi abbiamo
avuto segnali di segno opposto con la ripresa dell'occupazione. Mi
domando cosa sarebbe successo alle imprese del territorio se il
Comune non fosse stato un punto di rifermento importante".
Castelnuovo non ha aderito all'Unione
dei Comuni, perchè questa scelta?
"I Comuni possono scegliere se trovare
degli accordi per gestire dei servizi o creare delle Unioni, che però
nello spirito della legge preludono poi alle fusioni. Noi abbiamo
scelto le funzioni associate perchè nella
situazione attuale per Castelnuovo sarebbe un grave danno il
diventare parte marginale di una contenitore più grande. Non è una
scelta ideologica, ma nasce dalla consapevolezza che per noi
l'autonomia è fondamentale: vogliamo essere padroni delle nostre
risorse, essere in grado di continuare a impiegarle per azioni a tutela delle imprese, del territorio e dei cittadini che
qualora il centro decisionale venisse spostato, non sarebbero più
ripetibili. E' una scelta di autonomia e di buon senso perchè quello
delle Unioni è un modello costruito su realtà non montane, non
marginali come le nostre dove le distanze tra un luogo e l'altro sono
elevate. Se saremo rieletti, continueremo con gli accordi e con le
convenzioni".
Come valuta quello che sta accadendo ai piccoli
Comuni, anche con il recente decreto Delrio?
"Si sta cercando di imbrogliare i
cittadini che protestano contro la casta colpendo i piccoli Comuni,
quando invece lo spreco sta da un'altra parte: si tagliano le sedie
che non costano perchè a Castelnuovo un assessore guadagna 80 euro.
Si stanno tagliando i Comuni quando il 97,5 % del deficit dell'Italia
deriva dalle Regioni, dalle Province e dallo Stato".
Ci sono opere che vi proponete di realizzare in futuro?
"Una progettualità sarà legata
all'area che è attigua al borgo: con lo smantellamento della
pescicoltura chiudiamo un pagina di cattiva politica, di sperpero di
denaro pubblico e di dissesto dell'ambiente che ci portavamo dietro
dal passato per aprire una pagina nuova. Il Comune ha investito circa
80mila euro per l'acquisto ed il ripristino dell'area sulla quale
sarà aperta una progettualità perchè è una opportunità.
Inoltre, a Sasso Pisano vorremmo ampliare l'area turistica del
laghetto ed a Montecastelli è atteso il parcheggio".
Quali sono le proposte con le quali la
lista civica si ripresenta ai cittadini?
"Continuare a lavorare in continuità,
per terminare quello che abbiamo iniziato, soprattutto per lo
sviluppo economico perchè il lavoro impostato deve essere
consolidato nel tempo. Nel futuro ci saranno probabilmente meno
grandi opere pubbliche, ma una maggiore azione in favore del tessuto
produttivo con formazione professionale anche attraverso bonus per i
giovani, con aiuti alle imprese, attraverso bandi ad hoc e varie
misure per lo sviluppo e l'occupazione.
La lista civica fu un'ottima intuizione
5 anni fa e ne esce rafforzata: i nostri Comuni hanno bisogno di
essere gestiti con un taglio molto pragmatico e non ideologico
affinchè la politica locale non sia un riflesso di quella nazionale.
Confermiamo una squadra che ha le competenze e le caratteristiche per
mandare avanti un Comune nell'Italia complessa di oggi".
Quale può essere la parola chiave per il
futuro di Castelnuovo e della Val di Cecina?
"Sicuramente l'occupazione, perchè
senza il lavoro la popolazione se ne va".
Alessandra Siotto
© Riproduzione riservata
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