Cultura giovedì 13 aprile 2017 ore 14:00
Quando la cipolla divideva ricchi e poveri

Alimento base della cucina del popolo etrusco, se mangiata cruda o cotta svelava il ceto sociale di appartenenza di chi la consumava
VOLTERRA — Conosciuta per le sue proprietà afrodisiache e terapeutiche/curative, la cipolla era un alimento centrale nella dieta degli Etruschi. Assieme all’aglio e al porro veniva, infatti, impiegata in numerose pietanze.
Ma le modalità della suo utilizzo erano diverse a seconda dei ceti sociali di appartenenza.
I nobili, infatti, la consumavano, in quantità moderata ed esclusivamente cotta, al contrario, gli schiavi la mangiavano cruda e in dosi estremamente abbondanti. La verdura veniva, infatti, lasciata al naturale e condita soltanto con un pizzico di sale. Il suo sapore forte e persistente ne faceva un ingrediente appetitoso, fondamentale per i condimenti e per accompagnare le zuppe. In alcune zone della Toscana, tra cui Volterra, ancora oggi, la cipolla cruda è considerata imprescindibile per gustare le ribollite e i piatti con il pane protagonista.
Viola Luti
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