Nuovo regolamento per bar e ristoranti

VOLTERRA — “Negli ultimi anni nelle nostre città si registra l’aumento del fenomeno dello snaturamento dei luoghi a causa di un processo di progressiva diminuzione di identità storica, relazionale e sociale che ne cancella gradualmente ogni segno di diversità, originalità e autenticità e contestualmente produce, tra l’altro, la sostituzione delle attività commerciali “del quotidiano” con le attività rivolte essenzialmente ad una domanda turistica, soprattutto di tipo commerciale e artigianale alimentare”. E’ la premessa del nuovo regolamento per bar, ristoranti ed esercizi alimentari, che il Consiglio comunale di Volterra ha da poco approvato. 

Con l’obiettivo di “trovare soluzioni - si legge nel documento - per invertire la tendenza e restituire centralità al centro storico come spazio vissuto e non solo visitato, riqualificare il tessuto commerciale e attenuare la pressione turistica, che rischia di snaturare le funzioni urbane e sociali della città e polarizzare l’offerta verso attività turistiche, con conseguente perdita di servizi utili alla vita quotidiana dei residenti”. 

Così dopo una fotografia che racconta 53 fondi sfitti, soprattutto nella zona ovest, un forte calo dei residenti, uno dei più alti indici di vecchiaia in Italia e la saturazione di bar, ristoranti e attività alimentari in un’area ristretta, la progressiva sostituzione dei negozi di vicinato con attività rivolte ai turisti e problemi di vivibilità legati al rumore serale, in particolare d’estate il regolamento parte da una nuova Intesa siglata tra Comune e Regione Toscana, che definisce il centro storico di Volterra come area di particolare valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico da sottoporre a tutela rafforzata. 

Ed entra nel merito dei prossimi passaggi da seguire, come la sospensione nel centro storico di nuove aperture (anche per trasferimento) di attività alimentari al dettaglio e di somministrazione tramite distributori automatici dedicati. Il regolamento poi introduce requisiti obbligatori e di qualità per gli esercizi di somministrazione, legati a sostenibilità, accessibilità, qualità urbana e tutela della residenzialità. E principi di tutela del decoro e di prevenzione del degrado urbano. Un capitolo a parte riguarda ancora il consumo non assistito sul posto dentro negozi di vicinato alimentare, laboratori artigianali e aziende agricole, per evitare che di fatto si trasformino in ristorazione senza rispettarne gli stessi standard e controlli. Vengono infine fissate misure a sostegno delle attività economiche, all’utilizzo di fondi sfitti e a promuove la destagionalità. 

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