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Politica venerdì 23 luglio 2021 ore 18:30

Ospedale, "Ragionare in termini di area vasta"

Sanità in Valdicecina. Pd e Fare Volterra invitano a ragionare in termini di area vasta, la Lega attacca, il Comitato di cittadini vuole certezze



VOLTERRA — "Non ci sembra corretto ridurre il “campo visivo” al solo presidio di Volterra, od alla sola Zona dell’Alta Val di Cecina. Siamo convinti che il ruolo del nostro ospedale possa essere ancora importante se integrato con la rete ospedaliera di Area Vasta e regionale, come ha dimostrato quanto accaduto nella recente ed attuale emergenza sanitaria, con la scelta giusta della Regione Toscana di escludere Volterra dalle sedi indicate per il ricovero dei pazienti covid per garantire ai non contagiati le cure di cui ovviamente continuavano ad aver bisogno durante la pandemia."

Lo dicono congiuntamente il Pd e il gruppo di maggioranza di Fare Volterra all'indomani del Consiglio comunale aperto sulla sanità e di fronte a molte prese di posizione sull'argomento ospedale.

"Ci sembra sbagliato l’atteggiamento per cui si vuole legare impropriamente la legittima discussione sulle singole criticità organizzative - per la soluzione chiediamo massimo impegno a Regione e Usl - al più complesso e articolato ridisegno dell’ospedale di Volterra e dei suoi servizi, che non ha come obiettivo solo l’oggi (o il sistemare quello che non è andato bene ieri), ma che deve provare a disegnare il futuro dei prossimi decenni.

Ci sembra sbagliato (e improduttivo) farci vedere, come comunità, così diffidenti e talvolta ostili verso chi vuol provare a immaginare - a fronte di esperienze professionali messe alla prova dalla recente pandemia - un futuro ruolo della sanità locale e verso chi ha promesso di finanziare questo lavoro con le finalità dichiarate di consolidare e potenziare il nostro ospedale."

Intanto si fa sentire il Comitato Pro Ospedale: "Prendiamo atto che la situazione è in continua evoluzione, e che sul tema Cardiologia, la dottoressa Casani ha concluso la giornata dicendo che "nulla è scritto sulla pietra". Noi vorremmo invece che i numeri del nostro ospedale, e il numero dei suoi professionisti fosse sì, scritto se non sulla pietra, su di un qualcosa di stabile, maggiormente di quanto non lo sia adesso.Come detto in sala dal nostro Presidente, Monica Ghionzoli, noi chiediamo la riattivazione della Cardiologia h24, la strutturazione dei posti letto per gli anestesisti, un pediatra h24. Non sono grandi pretese, dovrebbero essere la normalità in un contesto di base e periferico come il nostro. Il presidente Giani aveva promesso 3/4 letti di intensiva a Volterra e noi adesso siamo in attesa di vedere i fatti".

C'è poi aperta la questione del punto nascita chiuso a Volterra nei primi anni 2000 e di tutta la questione dei trasferimenti tra Ospedali. "Troppo spesso chi parla in Asl di questi argomenti lo fa da una scrivania", dice ancora il comitato. "Evidentemente chi vive sul territorio e conosce le reali tempistiche dei trasferimenti, sia con ambulanze, che con elicotteri, sa che le variabili sono molte, e i tempi non sempre sono quelli sperati. Il punto nascita è stato chiuso in quanto avrebbe avuto "poca manualità", facendo pochi parti (all'epoca circa 200 annui). Eppure ci sono modelli di case del parto, dove si nasce in modo naturale. Ognuno a seconda dei problemi è libero di orientarsi a seconda delle esigenze. Ma quando non c'è più tempo, quando c'è una emergenza, come possiamo fare in alta Val di Cecina? La viabilità e la distanza non cambiano con le delibere della Asl. Serve ripensare un modello che possa rispondere a queste esigenze. E serve tutelare l'area ginecologica e pediatrica, così importante per le famiglie. Non siamo solo numeri e i servizi vanno garantiti sull'intero territorio nazionale, come da Costituzione."

"Come Lega siamo per il potenziamento dei piccoli ospedali e lo abbiamo dimostrato nel concreto promuovendo una risoluzione in tal senso, poi approvata all'unanimità da tutto il Consiglio regionale". Lo hanno ribadito e ricordato il Vicepresidente della Commissione sanità Andrea Ulmi e la Consigliera Elena Meini dopo la visita all'ospedale di Volterra ed essere intervenuti al convegno promosso dalle associazioni Sos e Volterra Infanzia. "Ringraziamo il personale dell'ospedale di Volterra che ci ha ricevuto- afferma la consigliera Meini- Abbiamo potuto comprendere meglio quello che sarà il futuro del nostro presidio e posso dire che la direzione presa dalla Asl mi preoccupa perché non dà le risposte che andavamo cercando. Partendo dalla terapia intensiva che non ci sarà, mentre si investirà su una recovery room, una sorta di subintensiva per il risveglio dei pazienti più complessi di chirurgia. Abbiamo compreso che per quanto riguarda la cardiologia resteremo scoperti di Utic, così come per la pediatria avremo attività ambulatoriale, ma dobbiamo scordarci il reparto. Anche sui sei milioni di investimenti promessi si parla di risistemare, tra gli altri, l'ingresso dell'ospedale e la cappella. Non nego che siano importanti, ma avrei preferito che fossero investiti in aumenti dell'offerta sanitaria."


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