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Lavoro mercoledì 10 maggio 2017 ore 12:00

Cisl, quali prospettive sul territorio

Il congresso regionale degli elettrici della Cisl lancia l'allarme sulla crisi del settore elettrico e sulle prospettive della geotermia



VOLTERRA — A Volterra si è svolto il XVIII Congresso Regionale della Flaei-Cisl Toscana. All’intensa giornata di lavori hanno partecipato oltre 70 delegati e responsabili sindacali provenienti da tutte le provincie e realtà lavorative del settore elettrico della Toscana.

Il Congresso ha riconfermato il Segretario Generale uscente Graziano Froli e la Segreteria Regionale composta da Ceragioli Edoardo, Ciacci Simona e Lucietto Luca.

Con particolare soddisfazione sono stati accolti i risultati raggiunti in termini di adesioni, che vedono la FLAEI CISL Toscana affermarsi come prima organizzazione sindacale nella Geotermia, nell’Idroelettrico e nella Rete, con un incremento crescente di consensi in molte altre realtà lavorative.

La relazione congressuale e il dibattito fra i delegati hanno posto particolare attenzione alle profonde trasformazioni intervenute in questi anni nel mercato elettrico a causa della crisi economica, allo sviluppo esponenziale delle fonti rinnovabili e alla completa liberalizzazione del mercato elettrico che porterà i clienti ad orientarsi nella giungla di offerte commerciali, senza sostanziali benefici sulla bolletta elettrica.

Molta preoccupazione ha riguardato la crisi irreversibile della produzione termoelettrica, un autentico “bollettino di guerra” che ha visto in Toscana la chiusura delle centrali Enel di Piombino e Livorno e di quelle di Edison ed Elettra Produzione all’interno del polo siderurgico di Piombino.

La FLAEI lancia l’allarme sulla produzione geotermica, eccellenza a livello mondiale e importante risorsa per l’economia e l’occupazione in Toscana.

"Nel 2016 con quasi 6 miliardi di KWh prodotti in Toscana, la produzione geotermica ha battuto un altro record, il quarto incremento negli ultimi quattro anni, ottenuto grazie sia a un perfetto bilanciamento fra gestione dei pozzi, eccellenza degli impianti ed ottimizzazione tecnologica, ma soprattutto dalla preparazione, disponibilità e senso di appartenenza di tutti i lavoratori elettrici.

Di contro le preoccupazioni riguardano la prospettiva futura legata al rinnovo delle concessioni minerarie, prevista nel 2024 attraverso gare europee, che già oggi pesa sulla certezza del ritorno economico degli investimenti. Una condizione voluta dalla Regione Toscana con la liberalizzazione delle concessioni introdotta nel 2009 nella logica di favorire nuova occupazione e maggiori ritorni economici sul territorio.

Una condizione che ha scatenato l’arrivo di nuovi operatori solo per logiche di profitto senza portare alcun valore aggiunto per l’economia della Toscana, al contrario di Enel Green Power che in tutti questi anni ha garantito investimenti diretti e indiretti, occupazione e attenzione al territorio e all’ambiente".

Il sindacato degli elettrici rivolge una "Critica anche alle scelte strategiche di Enel Green Power che con la riorganizzazione del 2010 ha attuato la separazione gestionale ed economica tra l’Esercizio e Manutenzione (O&M) e l’Ingegneria e Costruzioni (E&C).

Questo ha comportato la perdita di una gestione unitaria di tutta la Geotermia, grave errore in quanto le attività delle due aree sono fortemente interconnesse. Questo ha portato, da parte dell’Azienda, ad una inevitabile differenziazione delle due realtà, infatti, negli anni, l’area di Ingegneria, Costruzioni e Perforazioni si è sempre più distaccata dal territorio geotermico italiano, prediligendo altre aree di sviluppo, soprattutto all’estero, dove ha concentrato la maggior parte delle assunzioni (Cile, Centro America, etc.).

Questo oggi sta portando grosse difficoltà ad Enel Green Power nel riuscire a coprire, in maniera tempestiva e necessaria per le aree strutturate (Perforazioni), le croniche carenze negli organici soprattutto nelle aree operative, l’unica realtà di Enel Green Power in cui vengono attivati contratti di somministrazione". 


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