Cultura martedì 02 maggio 2017 ore 11:15
Il mistero della Luna etrusca

Raffigurato come elemento celeste, il satellite della Terra non è stato oggetto di venerazione da parte dell’antico popolo
VOLTERRA — Venerata dagli Egizi e dai Greci, celebrata dai poeti e dai musicisti, studiata dagli agronomi e interpretata dagli astrologi, la Luna intesa come simbolo è presente anche nel mondo etrusco, ma il suo culto è circondato dal mistero. Chiamata Tiu dall’antico popolo, era diffusa nella loro iconografia senza avere, però, i caratteri antropomorfici e divini come nella cultura greca e latina. Ricorrente per le sue caratteristiche astrali, ritenuto fondamentale per i cicli della vita e per l’incidenza delle sue fasi, il satellite della Terra era ignorato sul piano teologico.
Considerando la complessità religiosa e rituale dei Rasenna, la mancanza di una personificazione e la sua assenza dal pantheon risultano sorprendenti. Secondo alcune fonti storiche, il silenzio che la circonda sembra alludere a culti esoterici di cui non abbiamo testimonianze. Vuoto che costituisce un elemento anomalo soprattutto se confrontato con la documentazione capillare e dettagliata che ci è pervenuta dagli studiosi dell’antichità.
Viola Luti
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