Cultura sabato 01 aprile 2017 ore 06:30
Le querce etrusche che invocavano la pioggia

Legato al concetto di immortalità e considerato sacro dai popoli antichi, all’albero venivano attribuiti connotazioni e poteri divini
VOLTERRA — Simbolo di forza e di longevità, la querciaera considerata un albero sacro pressole civiltà antiche. Ebrei, celti, slavi, scandinavi, greci, romani ed etruschi associavano, infatti, la resistenza del suo legno al concetto di immortalità. Considerata il re della foresta era protagonista di numerosi miti e leggende che ne sottolineavano i poteri soprannaturali e le qualità apotropaiche. Secondo alcune credenze, i suoi rami erano popolati da spiriti, le sue foglie incantavano i leoni e le sue fronde, nella fede dei Rasenna, se agitate verso il cielo, favorivano la pioggia. Le caratteristiche, attribuite alla quercia, riflettono il culto proprio di credenze legate a una visione spiritualistica del mondo dove ogni cosa doveva avere una sua funzione e un suo perché, dalle piante ai minerali, agli esseri viventi.
Viola Luti
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