Marciare non marcire
di Libero Venturi - domenica 07 giugno 2020 ore 07:30
Il 2 Giugno è la Festa della Repubblica, la festa di tutti gli italiani, perfino degli ex monarchici. Ci sono stati tre Presidenti della Repubblica che al referendum del ‘46 votarono per la monarchia, come una parte del paese. Specie al sud, ma non solo: da Totò a De Filippo, da Eugenio Scalfari a Montanelli, passando, tra gli altri, per Gadda, Croce, Bompiani, nonché Andreotti. Ma non furono la maggioranza.
Ci troviamo nella fase di esaurimento della pandemia: fase due, la vendetta. Affronteremo la fase tre, il risveglio della forza. Sperando non sia, a volte ritornano. Dal tre giugno si può circolare liberamente nel paese e in gran parte dell’Europa e del mondo, senza essere additati come “untori” né essere “appestati”. Almeno si spera. Tranne in Austria. Peccato, quest’anno volevo andare a vedere il Castello della Principessa Sissi. Me ne farò una ragione. Comunque restano i divieti di assembramento per ragioni sanitarie. Così in vista della Festa del 2 Giugno la nostra Tavola della Pace si era rallegrata per il fatto che non si sarebbe svolta la consueta pittoresca, quanto militaresca parata. Ma si erano appena spente le parole del Presidente della Repubblica che richiamava, quasi invocava, la comunione di tutti gli italiani per superare la grave situazione post contagio, durante il mesto concerto in ricordo delle vittime del coronavirus, che una parte del paese ha risposto, marciando su Roma. E allora era quasi meglio la parata militare. Con distinte manifestazioni, diversi orari e modalità, ma contravvenendo nello stesso modo alle disposizioni di sicurezza, ha sfilato nella capitale una variopinta schiera di generali felloni, gilet arancioni, no vax, complottisti e negazionisti -alcuni del virus, altri della Shoah altri ancora di entrambe le cose-, neo e vetero fascisti, populisti destrorsi, Conte-statori di ogni risma e anche le principali forze del centrodestra che siedono in Parlamento. Mancavano i terrapiattisti. In compenso si è vista sventolare una bandiera del Regno d’Italia. Ma Pappalardo non era quello che cantava, con le vene fuori dal collo, “lasciami gridare, lasciami sfogare”? I rappresentanti del centrodestra avevano anche avanzato la richiesta di deporre una corona all’Altare della Patria, ricevendo un ovvio diniego. Quella cerimonia solenne spetta, a nome di tutti gli italiani, al Presidente della Repubblica che infatti l’ha onorata.
Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, hanno comunque avuto il pessimo gusto e l’improntitudine di sovrapporsi, quasi appropriarsi, della Festa del 2 Giugno. Non è il diritto di manifestare, sancito dalla Costituzione, che è in discussione, ma il rispetto dovuto alla Festa della Repubblica che non può essere da nessuno ridotta a manifestazione di parte. Non solo dunque per aver trasgredito alle norme relative alla sicurezza sanitaria costoro vanno stigmatizzati. Non è mai bene fare di ogni erba un “fascio”, ma, consapevolmente o meno, i manifestanti si sono associati o accomunati ad iniziative con una preoccupante carica anti istituzionale e, perché non dirlo, perfino eversiva. Le distanze e i dispositivi di sicurezza sono stati disattesi, in spregio al corretto comportamento degli italiani e anche alla loro sofferenza. Inascoltato il richiamo all’unità del Presidente Mattarella che si è recato a Codogno a rendere omaggio all’abnegazione e al coraggio di quella parte d’Italia così duramente colpita dal contagio, a portare una testimonianza di solidarietà e speranza. Di comunione del nostro popolo. E, varrà dirlo solo per inciso, il Sindaco di Codogno risulta della Lega, ma tutti noi eravamo idealmente con lui e con il Presidente. Avrebbero fatto assai meglio i caporioni del centro destra a trovarsi lì invece che marciare con romana volontà in Piazza del Popolo e lungo via del Corso.
Ho scaricato l’app “Immuni”. Potete farlo anche voi, è facile e gratis. Per la verità io “timeo danaos et dona ferentes”, in particolare l’effetto Snowden, che è quel giovane americano che molti americani considerano un traditore per aver rivelato meccanismi e intenzioni con cui i servizi segreti statunitensi per cui lavorava, ci spiano con i sistemi informatici di cui dispongono e di cui disponiamo. Il governo non ha presentato l’app che comunque è stata messa in rete. Ma i mei figli prima e poi Riccardo Luna, nella rubrica “Cento secondi di tecnologia”, mi hanno rassicurato. Mi fido di loro e così me la sono installata. Non so bene come funziona, ma mi dovrebbe avvertire, suonando o vibrando, se nei miei dintorni si aggira un contagiato, pur garantendo a tutti e due l’anonimato. Già che ci siamo allora potrebbe essere ulteriormente aggiornata e segnalarci nazifascisti, razzisti e simili teste di cazzo da tenere a debita distanza. Capace suonerebbe parecchio e vibrerebbe di sdegno.
A proposito di razzismo, l’America brucia. L’ennesima morte di un uomo di colore ucciso per soffocamento da un poliziotto bastardo. Fra molti per bene, ce ne sono purtroppo. L’agente gli ha tenuto per otto minuti il ginocchio premuto sul collo durante il suo arresto. Era un colosso, ma non riusciva a respirare ed è morto. Donald Trump invoca l’esercito contro le rivolte e la violenza che ne è dilagata. La violenza non si giustifica, ma il razzismo non si comprende. È un’offesa all’umanità. Magari Trump sarà pure rieletto -bianchi suprematisti e stronzi ce ne sono tanti in quel grande paese e nel mondo- ma, di quel grande paese e del mondo, lui non capisce di non essere all’altezza. Forse lo sarà dei suoi soldi. Ma con lui nessuno, nemmeno noi, riusciamo a respirare in pace.
Intanto l’Europa mette insieme le misure di solidarietà in risposta alla crisi provocata dalla pandemia. Ne ho parlato domenica scorsa in questi pensieri fasulli. Alcuni amici, mi hanno riposto, sì vabbè, ma non ci esaltiamo più di tanto. L’Europa non sembra ancora all’altezza, non almeno per l’euroscetticismo di molti di noi. Forse è vero, forse hanno ragione. Solo mi chiedo se anche noi siamo all’altezza o comunque a che altezza siamo. Se davvero, senza essere né rigoristi o liberisti, non occorrano tuttavia delle regole e non sia già un valore l’unità europea. Mi dicono che bisognerebbe che la Bce stampasse liberamente nuova moneta, liquidità fresca e gratuita da immettere sul mercato come hanno fatto altri paesi. Non me ne intendo, mi chiedo però come sono messi gli altri paesi rispetto all’Italia. E mi fa strano che si invochi una soluzione monetarista da parte di chi, come noi, ha sempre criticato l’Europa che privilegia la moneta a scapito del sociale. Del resto, oltre alle altre misure, la Bce ha annunciato l’acquisto massiccio di titoli di stato che credo sia un modo indiretto di far circolare l’economia, ammortizzando il debito pubblico. Ma gli economisti stanno alla moneta come gli scienziati stanno al virus: tutti dicono autorevolmente la loro. Poi starebbe alla politica. Ho letto saggi di esperti favorevoli all’immissione di nuova moneta e altrettanti che si dichiarano contrari. La Fondazione Einaudi fra questi ultimi. Ma, si sa, loro sono liberali e da liberali a liberisti il passo è breve. In effetti però se aumentano le monete e non salari, pensioni e attività, chissà se lo stato e il mercato riusciranno a riequilibrare il tutto. Forse sarà proprio la povera gente a risentirne o ad avere assai più tardi gli eventuali benefici, ammesso che ci siano. Non sarà peggio per loro e quindi per noi? Non è che, alterando il rapporto tra domanda e offerta, crescerà l’inflazione -una tassa a suo modo- ed aumenteranno i prezzi? Non è per politica, giuro, è che proprio non capisco come potrebbe funzionare. Allora mi sono addentrato nella lettura del “sovranaggio” e mi sono perso nelle varie formule e teorie. Così basta, resto europeista, ma mi arrendo. Monetaristi di tutto il mondo unitevi! Buona domenica e buona fortuna.
Pontedera, 7 maggio 2020
Libero Venturi