Abbiamo perso tutti
di Federica Giusti - venerdì 06 dicembre 2024 ore 08:00
Qualche giorno fa ho assistito in tv alla lettura della sentenza contro Filippo Turetta e alle successive interviste a caldo a Gino Cecchettin, e mi sono sentita completamente allineata quando questo padre ha detto: “Abbiamo perso tutti”.
Credo purtroppo sia vero. Quando si arriva a dare l’ergastolo ad un giovane ventenne reo confesso di un omicidio brutale (per quanto non sia stata riconosciuta l’aggravante della crudeltà) nei confronti di una giovane coetanea colpevole solo di averlo rifiutato, non sono i singoli a perderci, non solo almeno, perde anche la società colpevole di aver fallito.
Non siamo stati capaci di educare, lo fossimo stati non saremmo qua adesso. E ho “usato” questo caso di cronaca nera a titolo di tutti gli altri omicidi, femminicidi, atti di violenza senza pentimento.
Una società ferita, con infanzie infelici come direbbe Cancrini. Ma se prima eravamo abituati a vedere nell’infanzia infelice una condizione sociale di svantaggio, oggi non è più così. Giovani di buona famiglia cresciuti senza essere ascoltati, senza potersi confrontare davvero con qualcuno, incapaci di empatia e di rispetto dell’altro, auto centrati cresciuti da altri auto centrati.
Se non avessimo fallito avremmo potuto intercettare prima, curare prima, dare spazio all’ascolto prima.
L’ergastolo arriva come pena massima per i reati commessi, come soluzione per il “dopo”. L’educazione affettiva e l’educazione emotiva sarebbero i “prima” i meccanismi di prevenzione che, come diceva Gino Cecchettin, potrebbero aiutare a far sì che nessun padre, nessun genitore debba poi trovarsi a partecipare all’udienza per l’omicidio del figlio.
Ma fino a che rimarremo chiusi nelle nostre stanze, fino a quando non lavoreremo sulle nostre emozioni e non educheremo i figli, i ragazzi a questo, ci saranno tribunali, pene e neonati sepolti in giardino.
Fino a che continueremo a pensare che tutto questo non ci toccherà, che noi non avremo mai a che fare con questi omicidi, che noi come società niente possiamo, fino a quando continueremo a delegare l’educazione delle nuove generazioni ad altri, senza metterci in prima linea, allora si ci saranno tribunali per omicidi, genitori senza figli, neonati sepolti e quanto altro la mancanza di empatia e di limite potrà far scaturire nelle menti delle infanzie infelici.
Federica Giusti