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venerdì 13 dicembre 2024

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

​Ma le coppie solide che caratteristiche hanno?

di Federica Giusti - venerdì 25 settembre 2020 ore 17:27

Una delle cose che, professionalmente parlando (lavoro molto con le coppie), mi ha colpito maggiormente dopo il lockdown, è stata la notizia dell’aumento di richieste al Tribunale di Firenze di separazioni e divorzi.

Molto probabilmente, a qualche mese di distanza, una delle ipotesi più plausibili, già paventata anche dai colleghi dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, è quella relativa alla chiusura dei Tribunali durante la quarantena. Potrebbe essere stato un accumulo di richieste non evase prima per cause di forza maggiore.

Probabile. Fatto sta che i mesi di convivenza forzata, se per alcune coppie sono stati un vero e proprio toccasana per riprendere un ritmo di vita più sereno e meno caotico, condividendo progetti ed attività domestiche, per altre sono stati un vero e proprio banco di prova, e, talvolta, hanno rappresentato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Ma quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere una coppia “sana” (mi concedete questo termine vero?).

Beh, innanzitutto è fondamentale che i partner utilizzino una comunicazione efficacie, attraverso la quale esprimere chiaramente i propri bisogni ed i propri desideri, senza avere come obiettivo la “distruzione” dell’altro. Il disaccordo è possibile, anzi, auspicabile talvolta, perché permette di crescere insieme, ma va accolto il parere discordante dell’altro e vanno ascoltate le sue motivazioni, senza imporre il proprio punto di vista. Le differenze vanno accettate e rispettate, non eliminate.

È poi necessario saper disinnescare, cercando un compromesso e imparando a lasciare andare, senza il bisogno constante di recriminare e puntualizzare.

Rispetto ai confini con le famiglie d’origine, è importante che siano netti e chiari. Il che non è sinonimo di assenza di relazione con i rispettivi genitori e fratelli o sorelle. Le famiglie sono importanti ma non devono essere surrogati del partner né devono potersi permettere il lusso di entrare a gamba tesa nelle decisioni delle coppie.

Sembrerà banale, ma in una coppia che funziona gli interessi, gli obiettivi ed i progetti devono essere condivisi. E ho detto condivisi e non sottoscritti passivamente, proprio perché deve esserci dialogo, interesse l’uno per l’altro, una sicurezza tale da permettere di manifestare la propria opinione senza paura del giudizio, ma non deve esserci dipendenza. La coppia è l’unione di due persone, non l’annullamento di una nell’altra! Questo atteggiamento permetterà di avere delle aspettative realistiche rispetto alla coppia e non trovarsi a “cadere dal pero” quando, dopo lunghi periodi di visione alterata, uno dei due inizia a vedere l’altro così com’è.

Ognuno deve avere la possibilità di portare avanti la propria vita, i propri spazi, siano questi hobby, amici o altro ancora, nel totale rispetto dell’altro (già, senza rispetto non si va da nessuna parte!) e, ultimo, ma non certo per importanza, è necessario che vi sia una fiducia reciproca tale da permettere una situazione che potrebbe sembrare paradossale: dare entrambi senza perdere niente, ma arricchendosi!

E cosa fare quando queste caratteristiche mancano o vengono meno in un momento particolare? Parlarne, confrontarsi sempre con il partener, e poi, se necessario, chiedere aiuto!

Federica Giusti

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