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mercoledì 11 dicembre 2024

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

Resistenza

di Federica Giusti - venerdì 11 febbraio 2022 ore 07:30

Ricordo ancora quando per la prima volta ho sentito usare la parola resilienza in ambito psicologico. Ero una giovane studentessa di psicologia, quindi, ahimè, parlo di molti anni fa, quasi venti direi!

Si tratta di un concetto molto importante che rimanda, in maniera semplicistica, all’idea di essere flessibili e alla capacità di reggere il colpo di fronte alle avversità e alle difficoltà.

Un concetto molto bello ed affascinate, che, ai tempi, mi aveva colpita tantissimo.

Un metallo è resiliente quando regge agli urti, si piega ma non si spezza.

E anche l’animo umano può esserlo.

Negli ultimi anni, però, questa parola preziosa è diventata, a mio avviso ovviamente, un pò abusata.

Si è resilienti quando si regge un colpo, ma il “colpo” in questione va dalla morte di una persona cara, alla malattia, ad un cambiamento di vita drastico ed improvviso, ma anche ad avvenimenti più frivoli. Ormai si è resilienti anche se riusciamo a resistere ad andare dall’estetista 24 ore dopo rispetto al previsto, e no, mi dispiace, ma non ci sto!

Ecco che ho sostituito, nel mio vocabolario personale, la parola resilienza con resistenza.

Resistere, come fanno i fili d’erba mossi dal vento, che si lasciano piegare ma non distruggere.

E non voglio riferirmi al valore storico e politico di questa parola, perché esula dal campo della psicologia.

La vita ci presenta il conto sempre. Alcune volte è più salato che mai. E non abbiamo risorse, o, comunque sentiamo di non averne, siamo sopraffatti dal dolore e non capiamo letteralmente più in che direzione andare.

I miei pazienti me lo chiedono spesso: “Dottoressa, cosa posso fare per stare meglio?” e so bene che odiano la mia risposta: “Resiti e fatti attraversare da quel dolore”. Può sembrare una risposta banale, poco empatia, quasi sciocca, ed invece sono fermamente convinta che resistere sia l’unica possibilità che abbiamo. Certo, sarebbe bello non avere problemi, sarebbe bello che le unghie incarnite fossero la peggiore delle catastrofi possibili, ma la vita non è questo, e fingere che sia così non è affatto utile.

Ci sono periodi della nostra vita in cui sembra davvero di avere Saturno contro! Di tante cose che accadono, non ne va a buon fine nemmeno mezza. Solo fatica, attesa, dolore, rinunce…e malessere ovviamente! Ma dobbiamo fortificarci e resistere, sempre!

Utilizzo molto come metafora la storia del tre porcellini (ognuno ha il suo background culturale infantile!!!) e delle loro casette. Fortificarsi, fare un lavoro su di sé per alimentare le risorse è come avere la casa di mattoni: il lupo potrà soffiare ma non la butterà giù con la stessa facilità con cui ha spazzato via quella di paglia, e resisterà di più di quella di legno.

Di nuovo la parola al centro è resistenza, sempre e comunque.

Credo che sia l’unica arma a nostro favore.

Vi auguro di saper resistere agli urti della vita, anche quando saranno intensi e faticosi, e vi auguro di saper chiedere aiuto sempre. Perché farlo non è sinonimo di debolezza ma, al contrario, di forza e tenacia e voglia di riuscire ad uscire da una situazione emotivamente difficile.

Buona resistenza a tutti!

Federica Giusti

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