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lunedì 02 dicembre 2024

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

​L’importanza della comunicazione in famiglia

di Federica Giusti - venerdì 25 ottobre 2024 ore 08:00

Spesse volte in terapia mi capita di sentire genitori che affermano di non parlare dei problemi in famiglia per paura di turbare la quiete e la serenità dei figli.

In realtà, come sovente accade, non è il cosa si comunica ma il modo in cui lo si fa ad allarmare i bambini e i ragazzi presenti in casa.

Se un familiare sta attraversando un periodo complicato, è abbastanza inutile nasconderlo a tutti i costi, perché i bambini se ne accorgeranno ma non capiranno di cosa si tratta. Percepiranno che qualcosa non va ma non potranno avere uno spazio di confronto ed ascolto.

E va da sé che non farà bene a nessuno questo clima omertoso.

Per di più gli eventuali danni non saranno solo quelli a breve termine.

Infatti crescere in un contesto nel quale non si parla dei problemi e non si affrontano, non permette di apprendere questo tipo di comportamento, per cui, i bambini che vivono questo saranno molto probabilmente adulti che si comporteranno alla stessa maniera, senza avere la possibilità di apprendere modalità diverse per la gestione delle difficoltà.

C’è una frase che mi fa sorridere ma che ben rappresenta, a mio avviso, quello che accade ai problemi se non vengono affrontati: “I fazzoletti lasciati in tasca dei pantaloni prima di fare la lavatrice insegnano cosa accade alle cose se facciamo finta di niente”.

So che i problemi talvolta sono ben più gravi di un fazzoletto dimenticato, ma proprio per questo sarebbe opportuno imparare a comunicare.

Ovviamente con una modalità consona all’età dei bambini, con un linguaggio non allarmista, ma neanche inutilmente rassicurante.

Una comunicazione assertiva, chiara e diretta è sempre una buona soluzione.

Nascondere e fare finta di niente, invece, è spesso il modo di andare verso errore certo.

Federica Giusti

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