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venerdì 06 dicembre 2024

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

​Che cosa vuol dire accettare?

di Federica Giusti - venerdì 17 marzo 2023 ore 09:00

Spesso durante le sedute noi psicologi usiamo molto la parola accettazione. Io talvolta la sostituisco con convivenza, perché accettare dà l’idea di accogliere quasi passivamente qualcosa, convivere lascia spazio anche al fatto che qualcosa non lo si desideri ma non ne possiamo fare a meno.

Un lutto o una malattia, la disabilità nostra o di un nostro familiare, la perdita di un lavoro o un evento climatico dal potere distruttivo, queste cose non si possono accettare ma si può e si deve imparare a conviverci il più possibile.

Io amo usare la metafora della pioggia. Non mi piace l’inverno e non mi piacciono le giornate piovose ed uggiose, però cerco di vedere l’aspetto positivo o, in ogni caso, pensare ad altro. Quindi inizio a pensare cosa poter fare in alternativa, magari leggere un libro se non lavoro, oppure guardare la tv o coccolare i miei pelosetti sul divano. Se non avessi un atteggiamento accettante, inizierei a lamentarmi, dicendo che la pioggia non mi piace e non la voglio, che avevo pensato di uscire fuori e fare una passeggiata e che non posso farla. Magari potrei esasperare tale atteggiamento, affermando che piove sempre quando prendo un giorno di ferie e che c’è sempre qualcosa che rovina i miei piani. Questo modo di pensare non aiuta, non toglie la pioggia e non la trasforma in sole, ma ha un potere unico per rovinare la giornata.

L’accettazione, in ambito psi, viene definita come un costrutto psicologico che si basa sulla consapevolezza che uno scopo, un obiettivo, una situazione sono irrimediabilmente compromessi e non possono essere perseguiti (fonte web).

Avere consapevolezza che qualcosa non può essere gestito dal nostro impegno o dalla nostra forza di volontà, ci permette di non sprecare inutilmente le nostre energie alla ricerca di qualcosa che non possiamo cambiare. Ed è qua che viene fuori una delle nostre maggiori possibilità. Quando non si può cambiare quello che ci accade, possiamo modificare il modo in cui noi reagiamo a ciò che accade.

Possiamo lamentarci del fatto che piove, oppure possiamo trovare qualcos’altro da fare. Sta a noi prendere la scelta migliore per noi!

Buona scelta!

Federica Giusti

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